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Daniels

La Mia Prima Creepypasta.

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Non ha titolo, né un inizio. È soltanto un abbozzo. Buona lettura ;)

"Tornai a casa, stava per verificarsi una forte tempesta, quindi velocizzai il passo. Mi sentivo strano, come se qualcuno mi stesse seguendo, ma sapevo che sarebbe stata una cosa stupida, voltarsi, notare che nessuno ci sarebbe stato dietro di me, guardare avanti e avere il brivido di risentirsi quella sensazione. Ecco, finalmente intravedo il mio condominio. Suono al citofono e dico a mia madre di aprire, spingo il portone e proseguo all' ascensore, voltando per la sinistra. C'era qualcosa di strano, il portone non fece il rumore di quando si chiude e si sente quel forte *CLAC* che spaventerebbe chi non ne è a conoscenza. Non ci do troppo peso, aspetto l' ascensore.

L' ascensore era bloccato, me ne accorsi perché ci mise troppo tempo, così decisi di incamminarmi per le scale. Mentre risalgo quegli infiniti scalini, la luce, che è sempre accesa, incominciò a lampeggiare, e si spense. Mi chiesi cosa stesse succedendo, la tempesta non centrava niente col blackout. Forse il generatore aveva dei problemi. Ma non mi fermai troppo a pensare, ripresi a salire le scale. Qualcuno gridò, non era una persona, era una voce... demoniaca, non saprei descriverla, ma il mio cuore era a mille. Arrivai finalmente al 4° piano, suonai alla porta di casa. Nel frattempo che aspettavo mia madre per aprirmi, il vicino di casa sbuca per quella buia scalinata, mi fissa con aria rancorosa e dice "Che odio questa tempesta, però è una bella serata, non credi?". Mi girai e gli sparai un veloce e semplice "Sì".

Si apre la porta, il cane mi accoglie, e mi lancio sul divano. Così lascio il pesante giubbotto sul divano, tanto se ne sarebbe dovuta occupare mia madre di rimetterlo nell' armadio. Guardo un po' la TV, un programma interessante di cucina. Improvvisamente la TV si spense completamente, scoppiò qualcosa da dietro ad essa, e del fumo si addensò sul soffitto. Ad accompagnare lo spavento per quell' esplosione, si spense la luce nuovamente. Ero ansioso, troppo strano per un black out. Chiamai mia madre, nessuna risposta. Continuai a chiamarla. Niente, solo un terrificante silenzio, e una puzza terribile di bruciato. Iniziai ad agitarmi per davvero, così vado in bagno, da lì c'è una finestra, e avrei potuto vedere almeno le luci che le macchine, dai fari, facevano illuminare lo specchio. Mi sentivo sempre come se qualcuno mi stesse dietro, questa volta mi girai.

Niente, come al solito, solo le piastrelle di marmo che si illuminavano. Così, prendo il telefono, clicco per accenderlo, e punto lo specchio. Aprii il rubinetto, mi lavai la faccia, e mi fissai per un po'. Dopo di che morii di paura. Qualcosa, un demone, era dietro di me, e quei suoi occhi luminosi con un retrò di rosso mi fissavano, e bravamano di volermi fare qualcosa. Chiusi gli occhi. Qualcosa mi colpì, non ricordo più niente. Il giorno dopo mi risvegliai all' ospedale. Il dottore mi disse che mia madre era morta strangolata. Il vicino di casa era scomparso, e la moglie disse che tra le sue cornici mancava quella dove si teneva la mano con mia madre, ed era con altri amici. Mi mancherà mia madre, ma la psiche umana è qualcosa di quasi indescrivibile."

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Su certi punti ti devi soffermare di più. Comunque bella.

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Scorrevole, ma cerca di evidenziare di più i punti importanti del racconto

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Qualche errore sintattico e dei tempi verbali.

Commento alla storia: e ora quando mi addormento? D:

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Perchè leggo tutto questo a l' una di notte mentre sono da solo in sala, al buio, nel divano, col vento di fuori che fischia attraverso la finestra? (mini creepypasta :D, anche se è vero D:

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Ma io non l'ho capito... Sei stato tu a uccidere tua madre?

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Ma io non l'ho capito... Sei stato tu a uccidere tua madre?

no, è stata la sifilide...

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Non hai letto bene.

Ho letto bene ma forse non ho capito... La frase finale mi confonde...

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Ho letto bene ma forse non ho capito... La frase finale mi confonde...

Anche a me più la leggo l'ultma frase più mi è meno chiara qualcuno me la spiega?

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