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scemokilegge

Compiti Delle Vacanze, Risposte Serie :c

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A dire il vero sei tenuto a sapere tutto il programma passato, in quanto durante la maturità se al prof di storia gira può chiederti le guerre puniche, e non solo argomenti del ventesimo secolo, che si fà il quinta.

Errato. Le domande devono riguardare solo il programma di 5a. Il biennio non è nemmeno calcolato per i punti di credito

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Errato. Le domande devono riguardare solo il programma di 5a. Il biennio non è nemmeno calcolato per i punti di credito

Solo per il programma di 5° o anche 3° e 4°?

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Solo per il programma di 5° o anche 3° e 4°?

Solo l'ultimo anno.

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Oltre al fatto che non possono giudicarti i professori in base ai compiti delle vacanze. Perché è una cosa fatta l'anno prima. E ora è un anno nuovo.
Poi non esiste nessuna legge a riguardo dei compiti delle vacanze, quindi...
E infine la parole vacanza deriva dal latino (se non erro) vacante, ovvero vuoto.

Tranquillo, non fare un cazzo.

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Siccome quest'anno vado in 1° media non devo fare compiti.

Ho ripassato un pò di matematica e ho letto qualche libro (No, a dire la verità tantissimi libri, visto che era l'unico passatempo estivo che ti apriva la mente).

 

E devo dire che questa è stata la mia Prima, Vera estate. Tutte le altre estati le ho passate sotto il libro degli esercizi.  :fermosi:

 

Io inizio il 17 settembre. 


Amico basta che dopo ti metti a studiare e recuperi ... Se farai il bravo e studierai vedrai che se ne dimenticheranno 

 

Quotone


Ma che minchia di problemi vi fate?

I compiti delle vacanze non sono obbligatori. E' compito del docente valutarvi nei 9 mesi di scuola, le vacanze estive sono state istituite per dare un periodo di riposo agli studenti, non le ferie agli insegnanti.

Questo perché la valutazione dei compiti delle vacanze appartiene all'anno precedente, ne consegue che avreste una valutazione su una cosa non fatta durante l'anno scolastico 2013/2014. Ciò equivale a scrivere il falso su un documento pubblico, cioé il programma della materia in questione.

Se non si capisce che minchia ho scritto, perché ho mescolato i periodi o per qualsiasi altro motivo, ditemelo pure.

Quotone


Non so che prof avessi tu, ma i miei sono tutti dei professori molto bravi. Che oltre a essere bravi hanno un grado di rapporti sociali con gli studenti estremamente positivo e confortevole.

Tanto per farti capire, il nostro prof di Storia e Filosofia, che secondo me è il migliore che ci sia in tutta la scuola, ha citato numerose volte Fifa, Total War, Civilization e per spiegarci un concetto di filosofia ha tirato in ballo "Il vitello dai piedi di balsa" di Elio e le Storie Tese.

Io e un mio amico siamo molto curiosi di sapere se per caso gioca a Europa Universalis. Secondo me sì, ma non lo cita perché crede sia troppo di nicchia :rotfl: Sappiamo già con chi faremo le partite in multiplayer finita la scuola :asd:

 

Fortunato. Spero di incontrare anch'io Prof bravi alle medie.


 

3) Perché esercitarsi nel tempo dedicato puramente al riposo è fonte di stress, anche se devi solo fare una fila di pagine con delle addizioni.

4) Partire bene sin dal primo giorno, finito il tempo di riposo, è molto più efficace che fare 4 esercizietti inutili un mese prima.

 

Quotone

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Ospite

Oltre al fatto che non possono giudicarti i professori in base ai compiti delle vacanze. Perché è una cosa fatta l'anno prima. E ora è un anno nuovo.
Poi non esiste nessuna legge a riguardo dei compiti delle vacanze, quindi...
E infine la parole vacanza deriva dal latino (se non erro) vacante, ovvero vuoto.

Tranquillo, non fare un cazzo.

 

Prove?

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Prove?

Prot. n. 4600

Con circ. 20 febbraio 1964, n. 62, avente per oggetto: "Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe", venne richiamata l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.

In quella occasione, fu posto in evidenza che alla formazione culturale dell'alunno concorre non soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti", ma anche "il ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".

La ricerca da parte dei giovani di nuove conquiste, di nuovi ideali, in uno sforzo continuo di superamento di sistemi e di schemi di vita non più aderenti alle esigenze sempre nuove e mutevoli della odierna società, una sempre più approfondita valutazione dell'importanza dei problemi del tempo libero, l'incidenza sempre più viva ed efficace sui giovani delle manifestazioni collaterali non proprie della scuola ma pur sempre riconducibili alle sue finalità e alla sua azione educativa, quali le attività sportive, ricreative e artistiche, inducono a considerare da un angolo visuale più ampio tutti i fattori e le componenti che concorrono, insieme e ad integrazione della tradizionale preparazione culturale dei giovani ai fini meramente scolastici, alla crescita e al completamento della personalità in vista dei successivi traguardi che la vita porrà dinanzi a ciascuno di essi.

Anche la consapevolezza e la comprensione al di fuori dell'ambito dell'attività prettamente scolastica di alcuni aspetti della dinamica della vita del nostro paese, quali la sua affermazione nel contesto del mondo civile, il suo progresso economico, lo sviluppo delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni volte ad esaltare nelle coscienze gli ideali della democrazia, della libertà, della patria, della famiglia, postulando in maniera non meno sentita l'esigenza di nuove aperture in tema di processo formativo dei giovani.

In questa prospettiva acquista particolare rilievo l'interessamento e la partecipazione dei giovani alla pratica degli sport (nuoto, sci, tennis, calcio, ecc.), specie se promananti dalla scuola medesima o da istituzioni aventi fini educativi, alle manifestazioni artistiche (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.), alla visita dei monumenti, dei musei, delle gallerie, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi.

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio la individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Nell'impegno di garantire agli alunni ogni possibilità e ogni componente di sviluppo della loro personalità, la scuola non può non preoccuparsi di rendere praticamente possibile questa più ampia e varia forma extrascolastica di arricchimento culturale e formativo.

Inoltre, va considerato che nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un'attività lavorativa, trovano l'unica occasione di un incontro dei propri membri - innanzi tutto genitori e figli - più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell'abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l'unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.

In considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.

Si pregano le SS.VV. di comunicare la presente ai Capi d'istituto, agli Ispettori scolastici, ai Direttori didattici, agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie. Si confida che il personale docente coglierà appieno il senso delle disposizioni impartite, le quali, lungi da tendere ad una attenuazione dell'attività scolastica, si propongono di dare possibilità di maggiore impegno agli alunni nei giorni feriali e di rendere più completa e integrata l'azione educativa della scuola con gli apporti dell'azione formativa della comunità familiare e dei contatti che questa può favorire in sede extrascolastica con il mondo della natura, dell'arte, dello sport e con le libere attività di gruppi giovanili organizzati.

 

Ricapitolando, cari amichetti, non sono obbligatori:

Compiti dopo la fine di ogni vacanza o weekend

 

Sono illegittimi: Compiti in classe ed interrogazioni il lunedì, tranne casi particolari, tipo che la materia in questione c'è solo il lunedì/dopo le vacanze e cose del genere.

 

Ciao, tutti a casa

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Demon allora famo così, tu non fare i compiti delle vacanze e vai dal prof con queste argomentazioni,vediamo cosa combini D:

PS: Nemoraffa sei davvero così piccolo? XD

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Demon allora famo così, tu non fare i compiti delle vacanze e vai dal prof con queste argomentazioni,vediamo cosa combini D:

Molti professori non sanno neanche cosa sia una circolare :asd:

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Potete tirar fuori tutte le leggi del mondo, ma se non siete preparati ad essere interrogati tutto l'anno sulle parti più oscure del programma non so quanto convenga.

Ciao
Ian

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Demon allora famo così, tu non fare i compiti delle vacanze e vai dal prof con queste argomentazioni,vediamo cosa combini D:
PS: Nemoraffa sei davvero così piccolo? XD



Sih :3

Il passaggio elementari -> medie è bello, vedrai che è miliardi di volte meglio.


Si spera.

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Ospite

Prot. n. 4600

Con circ. 20 febbraio 1964, n. 62, avente per oggetto: "Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe", venne richiamata l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.

In quella occasione, fu posto in evidenza che alla formazione culturale dell'alunno concorre non soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti", ma anche "il ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".

La ricerca da parte dei giovani di nuove conquiste, di nuovi ideali, in uno sforzo continuo di superamento di sistemi e di schemi di vita non più aderenti alle esigenze sempre nuove e mutevoli della odierna società, una sempre più approfondita valutazione dell'importanza dei problemi del tempo libero, l'incidenza sempre più viva ed efficace sui giovani delle manifestazioni collaterali non proprie della scuola ma pur sempre riconducibili alle sue finalità e alla sua azione educativa, quali le attività sportive, ricreative e artistiche, inducono a considerare da un angolo visuale più ampio tutti i fattori e le componenti che concorrono, insieme e ad integrazione della tradizionale preparazione culturale dei giovani ai fini meramente scolastici, alla crescita e al completamento della personalità in vista dei successivi traguardi che la vita porrà dinanzi a ciascuno di essi.

Anche la consapevolezza e la comprensione al di fuori dell'ambito dell'attività prettamente scolastica di alcuni aspetti della dinamica della vita del nostro paese, quali la sua affermazione nel contesto del mondo civile, il suo progresso economico, lo sviluppo delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni volte ad esaltare nelle coscienze gli ideali della democrazia, della libertà, della patria, della famiglia, postulando in maniera non meno sentita l'esigenza di nuove aperture in tema di processo formativo dei giovani.

In questa prospettiva acquista particolare rilievo l'interessamento e la partecipazione dei giovani alla pratica degli sport (nuoto, sci, tennis, calcio, ecc.), specie se promananti dalla scuola medesima o da istituzioni aventi fini educativi, alle manifestazioni artistiche (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.), alla visita dei monumenti, dei musei, delle gallerie, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi.

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio la individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Nell'impegno di garantire agli alunni ogni possibilità e ogni componente di sviluppo della loro personalità, la scuola non può non preoccuparsi di rendere praticamente possibile questa più ampia e varia forma extrascolastica di arricchimento culturale e formativo.

Inoltre, va considerato che nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un'attività lavorativa, trovano l'unica occasione di un incontro dei propri membri - innanzi tutto genitori e figli - più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell'abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l'unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.

In considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.

Si pregano le SS.VV. di comunicare la presente ai Capi d'istituto, agli Ispettori scolastici, ai Direttori didattici, agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie. Si confida che il personale docente coglierà appieno il senso delle disposizioni impartite, le quali, lungi da tendere ad una attenuazione dell'attività scolastica, si propongono di dare possibilità di maggiore impegno agli alunni nei giorni feriali e di rendere più completa e integrata l'azione educativa della scuola con gli apporti dell'azione formativa della comunità familiare e dei contatti che questa può favorire in sede extrascolastica con il mondo della natura, dell'arte, dello sport e con le libere attività di gruppi giovanili organizzati.

 

Ricapitolando, cari amichetti, non sono obbligatori:

Compiti dopo la fine di ogni vacanza o weekend

 

Sono illegittimi: Compiti in classe ed interrogazioni il lunedì, tranne casi particolari, tipo che la materia in questione c'è solo il lunedì/dopo le vacanze e cose del genere.

 

Ciao, tutti a casa

 

Circolare di 50 anni fa?  :asd:

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Le circolari di 50 anni fa sono ancora valide per legge :)

 

Magari ci sono nuove circolari? Secondo te in 50 anni non hanno messo nessuna nuova circolare sui compiti?

 

E poi, ci sono leggi vecchissime e strane ancora in vigore, ma nessuno le segue.

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Magari ci sono nuove circolari? Secondo te in 50 anni non hanno messo nessuna nuova circolare sui compiti?

 

E poi, ci sono leggi vecchissime e strane ancora in vigore, ma nessuno le segue.

La circolare non è mai stata abrogata: ne consegue che è ancora in vigore, trovami la nuova circolare con la quale è stata abrogata. Ah, non la puoi trovare, perché non è mai esistita ad oggi, 17/09/2013.

A parte il fatto che comunque i compiti delle vacanze non sono valutabili perché, come scritto nello statuto degli studenti, la disciplina non può influenzare la valutazione ma solo la condotta.

 

Se vai in tribunale le puoi far rispettare. Sì, puoi benissimo andare in tribunale se il professore obbliga a fare i compiti per le vacanze estive.

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La circolare non è mai stata abrogata: ne consegue che è ancora in vigore, trovami la nuova circolare con la quale è stata abrogata. Ah, non la puoi trovare, perché non è mai esistita ad oggi, 17/09/2013.

A parte il fatto che comunque i compiti delle vacanze non sono valutabili perché, come scritto nello statuto degli studenti, la disciplina non può influenzare la valutazione ma solo la condotta.

 

Se vai in tribunale le puoi far rispettare. Sì, puoi benissimo andare in tribunale se il professore obbliga a fare i compiti per le vacanze estive.

 

Ma le circolari non sono una legge vera e propria. Sono indicazioni, infatti non vedo multe o punizioni per chi non le rispetta.


Ah, aggiungerei il fatto che se fosse applicata, avremo semplicemente il doppio dei compiti per il martedì.


Ah, inoltre, non vedo nessun riferimento preciso alle vacanze.

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Ma le circolari non sono una legge vera e propria. Sono indicazioni, infatti non vedo multe o punizioni per chi non le rispetta.


Ah, aggiungerei il fatto che se fosse applicata, avremo semplicemente il doppio dei compiti per il martedì.


Ah, inoltre, non vedo nessun riferimento preciso alle vacanze.

1) Già sentita questa storia, non c'è bisogno di ribattere

 

2) http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_per_la_valutazione_internazionale_dell%27allievo

Si vede che è una filosofia che da ottimi risultati! Great job, Italy!

 

3) Ma hai capito lo scopo della circolare?

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Ospite

1) Già sentita questa storia, non c'è bisogno di ribattere

 

2) http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_per_la_valutazione_internazionale_dell%27allievo

Si vede che è una filosofia che da ottimi risultati! Great job, Italy!

 

3) Ma hai capito lo scopo della circolare?

 

1. Una circolare non è legge, è una direttiva che perde "valore" con gli anni, a causa delle nuove circolari.

2. Quindi? Quale filosofia? Quella di dare compiti per casa? Mi dici che all'estero non li danno?  :asd:. E mi sembra anche abbastanza ovvio che se invece di tot giorni per i compiti, si ha tot+1, alla fine i compiti sono di più.

3. Quella di non dare compiti per il giorno dopo il giorno festivo. Non di non dare compiti per le vacanze. Basta dare il doppio per il martedì.

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Prot. n. 4600

Con circ. 20 febbraio 1964, n. 62, avente per oggetto: "Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe", venne richiamata l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.

In quella occasione, fu posto in evidenza che alla formazione culturale dell'alunno concorre non soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti", ma anche "il ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".

La ricerca da parte dei giovani di nuove conquiste, di nuovi ideali, in uno sforzo continuo di superamento di sistemi e di schemi di vita non più aderenti alle esigenze sempre nuove e mutevoli della odierna società, una sempre più approfondita valutazione dell'importanza dei problemi del tempo libero, l'incidenza sempre più viva ed efficace sui giovani delle manifestazioni collaterali non proprie della scuola ma pur sempre riconducibili alle sue finalità e alla sua azione educativa, quali le attività sportive, ricreative e artistiche, inducono a considerare da un angolo visuale più ampio tutti i fattori e le componenti che concorrono, insieme e ad integrazione della tradizionale preparazione culturale dei giovani ai fini meramente scolastici, alla crescita e al completamento della personalità in vista dei successivi traguardi che la vita porrà dinanzi a ciascuno di essi.

Anche la consapevolezza e la comprensione al di fuori dell'ambito dell'attività prettamente scolastica di alcuni aspetti della dinamica della vita del nostro paese, quali la sua affermazione nel contesto del mondo civile, il suo progresso economico, lo sviluppo delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni volte ad esaltare nelle coscienze gli ideali della democrazia, della libertà, della patria, della famiglia, postulando in maniera non meno sentita l'esigenza di nuove aperture in tema di processo formativo dei giovani.

In questa prospettiva acquista particolare rilievo l'interessamento e la partecipazione dei giovani alla pratica degli sport (nuoto, sci, tennis, calcio, ecc.), specie se promananti dalla scuola medesima o da istituzioni aventi fini educativi, alle manifestazioni artistiche (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.), alla visita dei monumenti, dei musei, delle gallerie, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi.

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio la individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Nell'impegno di garantire agli alunni ogni possibilità e ogni componente di sviluppo della loro personalità, la scuola non può non preoccuparsi di rendere praticamente possibile questa più ampia e varia forma extrascolastica di arricchimento culturale e formativo.

Inoltre, va considerato che nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un'attività lavorativa, trovano l'unica occasione di un incontro dei propri membri - innanzi tutto genitori e figli - più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell'abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l'unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.

In considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.

Si pregano le SS.VV. di comunicare la presente ai Capi d'istituto, agli Ispettori scolastici, ai Direttori didattici, agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie. Si confida che il personale docente coglierà appieno il senso delle disposizioni impartite, le quali, lungi da tendere ad una attenuazione dell'attività scolastica, si propongono di dare possibilità di maggiore impegno agli alunni nei giorni feriali e di rendere più completa e integrata l'azione educativa della scuola con gli apporti dell'azione formativa della comunità familiare e dei contatti che questa può favorire in sede extrascolastica con il mondo della natura, dell'arte, dello sport e con le libere attività di gruppi giovanili organizzati.

Ricapitolando, cari amichetti, non sono obbligatori:
Compiti dopo la fine di ogni vacanza o weekend

Sono illegittimi: Compiti in classe ed interrogazioni il lunedì, tranne casi particolari, tipo che la materia in questione c'è solo il lunedì/dopo le vacanze e cose del genere.

Ciao, tutti a casa


Uao. L'anno prossimo non farò i compiti e, se la mia insegnante di latino contesterà la mia decisione, le mostrerò questa circolare.
Sono certo che mi giustificherà.

Ma stai scherzando? Al TAR per dei compiti delle vacanze? Giusto per far perdere altro tempo ai tribunali?
In teoria sarebbe anche possibile, ma a quale scopo?
L'ho già detto, i professori non assegnano i compiti perché si divertono a vederci studiare in vacanza, ma per evitare che gli alunni arrivino completamente impreparati all'inizio dell'anno.
Alla fine, se uno studente non sa un cazzo perché ha fatto il nullafacente per tre mesi, problemi suoi.

Vedo un sacco di avversione immotivata ed inutile verso l'istituzione scolastica.

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Uao. L'anno prossimo non farò i compiti e, se la mia insegnante di latino contesterà la mia decisione, le mostrerò questa circolare.
Sono certo che mi giustificherà.

Ma stai scherzando? Al TAR per dei compiti delle vacanze? Giusto per far perdere altro tempo ai tribunali?
In teoria sarebbe anche possibile, ma a quale scopo?
L'ho già detto, i professori non assegnano i compiti perché si divertono a vederci studiare in vacanza, ma per evitare che gli alunni arrivino completamente impreparati all'inizio dell'anno.
Alla fine, se uno studente non sa un cazzo perché ha fatto il nullafacente per tre mesi, problemi suoi.

Vedo un sacco di avversione immotivata ed inutile verso l'istituzione scolastica.

Io vedo che l'italia è tra gli ultimi posto nelle statistiche OCSE.

Io vedo che la Finlandia assegna un massimo di mezz'ora di compiti al casa al giorno, e sono in cima alle statistiche OCSE per quanto riguarda l'europa.

Io vedo che lo statuto degli studenti non viene praticamente rispettato.

Io vedo la scuola italiana come un posto che ci ha scambiati per vasi da riempire.

L'istruzione italiana è un mito

http://www.educazionelibertaria.org/2010/12/le-sette-lezioni-di-john-taylor-gatto/

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Io vedo che l'italia è tra gli ultimi posto nelle statistiche OCSE.

Io vedo che la Finlandia assegna un massimo di mezz'ora di compiti al casa al giorno, e sono in cima alle statistiche OCSE per quanto riguarda l'europa.

Io vedo che lo statuto degli studenti non viene praticamente rispettato.

Io vedo la scuola italiana come un posto che ci ha scambiati per vasi da riempire.

L'istruzione italiana è un mito

http://www.educazionelibertaria.org/2010/12/le-sette-lezioni-di-john-taylor-gatto/

 

Misura "mezz'ora di compiti".
E non vedo una connessione certa fra studio a casa e ignoranza.

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Misura "mezz'ora di compiti".
E non vedo una connessione certa fra studio a casa e ignoranza.

Appunto: Studiare molto non è garanzia di cultura.

Quasi quasi, non lo è neanche di mero nozionismo.

Il senso del mio messaggio è spiegato al meglio nel link luuuuungo che ci ho appiccicato sopra.

PS: John Taylor Gatto è, citando dalla wikipedia inglese: "a retired American school teacher with nearly 30 years experience in the classroom, and author of several books on education. He is an activist critical of compulsory schooling, of the perceived divide between the teen years and adulthood, and of what he characterizes as the hegemonic nature of discourse on education and the education professions.

He was named New York City Teacher of the Year in 1989, 1990, and 1991, and New York State Teacher of the Year in 1991."

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Appunto: Studiare molto non è garanzia di cultura.

Quasi quasi, non lo è neanche di mero nozionismo.

Il senso del mio messaggio è spiegato al meglio nel link luuuuungo che ci ho appiccicato sopra.

PS: John Taylor Gatto è, citando dalla wikipedia inglese: "a retired American school teacher with nearly 30 years experience in the classroom, and author of several books on education. He is an activist critical of compulsory schooling, of the perceived divide between the teen years and adulthood, and of what he characterizes as the hegemonic nature of discourse on education and the education professions.

He was named New York City Teacher of the Year in 1989, 1990, and 1991, and New York State Teacher of the Year in 1991."

 

Ma di certo lo studiare molto non è garanzia di ignoranza.

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