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JayKenton

Caparezza, VI

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Oggi è uscito il sesto album di Caparezza.

 

Attenderò circa 24 ore e poi lo ascolterò grazie ai potenti mezzi del web.

 

Le mie aspettative sono molto basse perché come avete imparato sono una persona di cacca, molto alternativa e controcorrente.

 

Ma anche perché le due canzoni che ho sentito mi sono aride ed insipide.

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Cover non mi disse un cazzo, ma Non Me Lo Posso Permettere era bella, dai :sisi:

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spotify is the way, io l'ho ascoltato oggi e la cosa che mi ha colpito di più è la diversità dello stile delle canzoni in confronto agli altri CD, è ancora più "rock" in confronto a Il sogno eretico, comunque consiglio "mica Van Gogh" come brano, mi ha colpito un sacco

 

P.S:è possibile utilizzare anche spotify sul web se vi interessa ascoltarlo

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E dire che comprai l'ultimo album Dei Daft Punk senza averne sentita una... Capa sta invecchiando?

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Non sia mai cambiare stile che Jay si offende eh

 

A me viene duro quando vedo le cose crescere, aumentare, migliorare.

Mi si ammoscia ai fallimenti.

 

Avrai ragione tu: merda.

Van Gogh: Bell'arrangiamento, bei versi, stile ortodosso. Il suono però è orrendo. Proprio la tecnica di incisione è merda. Forse è come l'hanno caricata su youtube...non lo so.

Non me lo posso permettere: concordo con Snipper. È tipo vieni a ballare, ma letteramente "dei poveri". Belli i violini ma fanno molto concerti del 1 Maggio.

Figli d'Arte: Pare una canzone composta per Donatella Rettore. Ha degli ottimi spunti ma anche qui il suono non mi piace. Argomento: lo sentite il gorgheggio di sottofondo? È inciso male, il suono è falso, non è puro. Tralaltro, se vi concentrate sul crescendo, sembra la musichetta di sottofondo dei pokemon.
Comunque dada: Merda servita con formaggio dolce.

Giotto beat: Ye-ye.

Teste di Modi: Non è male. Il testo scorre molto bene. L'arrangiamento è molto buono. Questa è una canzone che funziona ed è anche bella. Ritorna un po' della vecchia classe dell'Habemus Capa.
Compro Horror: è ok. Però non ha un flow. Ma poi quella voce è odiosa, serio brah.

Fai da tela: Perfetta. Spacca.


Altre non lo ho ascoltate perché non sono su youtube ancora.

Comunque le mia considerazione è che per quello che ho ascoltato la sua capacità metrica è annacquate...fate il confronto con pezzi della gioventù semisconosciuti come questo:

 

http://www.youtube.com/watch?v=q33nQa97fdI

Ora si è buttato sull'avere un suo sound psichedelico o comunque particolare. Il problema è che lui NON È un DJ. NON È un tecnico del suono, ed evidentemente i suoi collaboratori non sono sufficientemente bravi. Il suo suono NON È bello, perché si ispira al sound psichedelico ma manca di una base di competenze che Capa NON HA.

 

Se la sua aspirazione è portare questo stile in Italia, bellissimo, ma si metta a fare il mecenate o il produttore, e cerchi di lavorare con personaggi eccellenti per album eccellenti, piuttosto che disperdere le idee con questi album da "vorrei ma non posso".

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L'ho comprato e ascoltato, ma prima di dare una recensione approfondita devo riascoltarlo meglio. 19 brani sostanziosi sono un po' troppi da assimilare.

 

Impressioni a caldo? Un po' troppo lunghettino. Dal punto di vista musicale ci sono richiami ai primi lavori, ma anche e soprattutto un proseguo naturale dello stile maturato da "Le dimensioni del mio Caos". I pezzi rockeggianti sono più marcati (vedi "Mica Van Gogh", con un riff marcatamente hard rock nel ritornello). Qua il Capa si addentra pure nel metalcore con "Argenti Vive", con dei breakdown notevoli e un bridge tutto urlato (è anche vero che già ne "Le dimensioni del mio Caos" aveva toccato l'heavy metal con "Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti"). "Cover" continua a dirmi poco, ha quel feeling un po' western che la caratterizza ma vabbè. Altro pezzo che mi è rimasto è "Comunque Dada", sarà che adoro Duchamp e soci. L'arrangiamento è pazzo, proprio come il dadaismo. "Non me lo posso permettere" continuo a dire che ricalca "Vieni a ballare in puglia", ma a me piace un botto, è una formula che funziona. Anche "Compro Horror" mi è rimasta un po' di più impressa. Ultima nota, interessante l'utilizzo del pianoforte in una canzone che credo essere "China Town", con un accenno di ballad.

 

Il giudizio è sicuramente positivo, anche se è il lavoro più complesso che il Capa abbia mai prodotto. Ogni canzone è un quadro a sè stante completamente slegato dalle altre, per questo lo stile è moooolto eterogeneo (i due album precedenti erano molto omogenei in questo). Ripeto, forse troppo lungo. Faccio fatica a reggere 70 minuti di un disco degli Epica con meno brani, figuriamoci 19 brani tutti di lunghezza media così diversi l'uno dall'altro.

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Ripeto, forse troppo lungo. Faccio fatica a reggere 70 minuti di un disco degli Epica con meno brani, figuriamoci 19 brani tutti di lunghezza media così diversi l'uno dall'altro.


Beh, è anche vero che se ogni pezzo è distaccato dall'altro forse l'album non è pensato per essere ascoltato tutto in fila :sisi:

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Beh, è anche vero che se ogni pezzo è distaccato dall'altro forse l'album non è pensato per essere ascoltato tutto in fila :sisi:

Gli album sono per definizione da ascoltare tutti di fila. Quando c'erano i vinili non potevi mica scegliere che canzone ascoltare :asd:

Comunque un filo conduttore c'è, ovvero una mostra, ma tutto qua.

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