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Stefan46664

[Gdr] Storie Della Città Di Eos: Il Fuggitivo

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Cavolo.

"Melone? Melone? Allora, dove sei?"

Le cose non giravano bene a Stefan. Aveva accettato di diventare un pioniere per necessità, per evitare di continuare a vagare sperduto in un mondo che non conosceva, pieno di rischi e di insidie. Aveva raccolto l'invito di alcuni suoi vecchi amici che conosceva da prima del cataclisma, e si era unito a loro, rinunciando alla vita libera dell'eremita in cambio di sicurezza e compagnia.

A onor del vero, fino ad allora se l'era cavata molto bene. Per i Superni, probabilmente la sua base segreta era ancora nel punto esatto in cui l'aveva lasciata! Non era uno sprovveduto, sapeva minare, conosceva i percorsi meno frequentati, si muoveva di notte per evitare di essere visto. Ma da quando era arrivato in città le cose avevano preso una comica piega verso il basso.

Aveva assistito da vicino a una riunione condominiale di zombie, era precipitato come un sasso nel laghetto, aveva fatto un allegro tuffo in una pozza di lava scavando per la città, gli avevano rubato tutti i materiali preziosi, aveva disturbato una cenetta romantica tra creeper (con spiacevoli conseguenze), aveva fatto le sabbiature sotterranee con la gravel, era stato maciullato mentre tagliava gli alberi, era stato maciullato mentre vendeva, era stato maciullato mentre passeggiava, era stato maciullato mentre farmava ed era stato maciullato mentre chiedeva se doveva maciullare in estraneo. E ora aveva perso il suo cane.

"Allora, dove sei? Ho un bell'osso qui per te! Melone!

Stupida caccia al gatto. Era bastato la vista del felino liberato nella città per farlo schizzare via come una molla impazzita. Borbottando tra se e se e maledicendo Naky, Niubba e chiunque in ogni era geologica avesse ricoperto il ruolo di Cultore del Ludo si spostò oltre il ponte per cercare il cane. Magari si era stancato ed aveva iniziato a rincorrere le galline che gironzolavano attorno al castello.

Attraversando il ponte guardò la cresta che si stagliava sulla città dal fianco del castello. Era il posto favorito per i tuffi da molti cittadini, che scalavano il crinale per provare l'ebbrezza di un salto nel vuoto. Avevano anche costruito una pedana per questo, e l'avevano chiamata il "Tuffo della Fede". Stefan si divertiva un sacco a lanciarsi, ma non aveva ancora capito perchè l'avessero chiamata così. Il nome avrebbe avuto più senso se sul fondo ci fosse stata dell'ossidiana.

Alla fine del ponte il signor Cla stava svuotando le casse del suo mercato. Da quando le conoscenze delle casse-mercato automatiche erano andate perdute nell'Apocalisse, i pochi che ancora le serbavano gelosamente rifiutavano di condividerle con i loro compagni. Il colpo al mercato era stato violentissimo, ed ora questi privilegiati personaggi erano ricercati da tutte le città per poter avviare un minimo di movimenti economici.

"Salve signor Cla. Ha mica visto passare Melone?"

"Chi?"

Stefan si diede mentalmente una pacca sulla faccia. Per qualche strano motivo nessuno vedeva mai il suo cane, anche se lui era ragionevolmente sicuro che fosse la causa della scomparsa delle galline attorno al castello. Eppure quella specie di tornado bianco non era certo una presenza silenziosa. Il suo campo di grano sotterraneo era ancora completamente da ricostruire.

"Non importa. Allora, come va il commercio?"

"Che ti devo dire", rispose lui. "La raccolta è un po' magra. Non disdegnamo che la gente farmi i materiali più quotati al Gran Mercato, ma ci serve soprattutto legno. E' l'elemento essenziale per poter eseguire qualunque tipo di opere pubbliche, e ce n'è davvero poco. Speriamo che il prezzo attiri la vendita... Ora ti lascio, devo andare a lasciare le cose al magazzino."

"Arrivederci signor Cla"

Stefan guardò il Mercante Cittadino svanire giù per una rampa di scale. Si spostò verso la Caserma, osservando le possenti mura costruite dai cittadini per difendersi dai sempre più frequenti assalti e razzie. La gente litigava spesso, le risorse non bastavano mai e il denaro era pochissimo, ma le mura erano li. Migliorate e allargate nel corso del tempo, erano un monumento alla dedizione del popolo di Eos. Non erano il castello, non erano una ferma opera architettonica attorno a cui avevano deciso di costruire la propria casa come facevano gl zombie con le rovine. Ognuno di loro aveva messo una parte dei materiali, donando alla città i risultati dei loro pazienti scavi e delle notti passate chini per i campi. Le cose andavano male, ma quelle mura erano sempre li. Dibattute, fonte di litigi, di interminabili discussioni, spesso anche di minacce o insulti, nessuno poteva negare che esistessero.

E Stefan era certo che se non fossero rimaste li per sempre, sarebbero rimaste li molto più a lungo di quanto poteva sperare di rimanere lui. Erano la cosa più vicina all'eternità che avessero mai costruito. Ne era fiero.

Ma ora, dov'era finito Melone?

[è parte di un piccolo esperimento in cui voglio fondere Gdr ed eventi di vita (veri) della città creando una saga Gdr che dica qualcosa di diverso dal grande eroe ammazzaeserciti della dinastia dei Vattelapescum scampato all'apocalisse grazie alla magia dei suoi incantesimi e al potere della sua spada, che compone il 90% dei Gdr in circolazione e francamente dopo un po' diventa noioso. Se è possibile, chiedo a un mod se si possano inserire i vari episodi nella wiki]

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