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{Tork}lucario-kun

[Racconto][Fantasy-Introspettivo-Oneshot]Hopeless

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Lo posto per sapere anche la vostra :3 So già che è corto, ma altro di decente/sensato da aggiungere non lo trovavo :\


“Ti ricordi quando ci siamo conosciuti?” Sdraiato sul suo dorso, la faccia posata nella pelliccia morbida, mi sembra di essere in paradiso. Quanto ho desiderato farlo, all’epoca.

“Eri felicissimo.” Si gira, facendomi scivolare sull’erba. Mi metto seduto e lo guardo negli occhi. “Anche tu lo eri.” Ribatto con una smorfia. Mi sorride, ma non risponde. Scuoto la testa e mi sdraio al suo fianco, felice della sua presenza come lui lo era della mia.

Son passati ben tre anni, ma al pensiero di quel 21 Dicembre il cuore accelera i suoi battiti e la mente corre ad aprire il cassetto dei ricordi. Ed una volta aperto non si può chiudere finché non è vuoto.

Guardo fuori dalla finestra. La voce della professoressa che parla dei moti della terra è solo un mormorio lontano. Do un’occhiata all’orologio: mezzogiorno e cinque. Suona la campanella, tutti si alzano per la ricreazione. Nella confusione generale metto libro e quaderno di scienze nello zaino. Sbuffo. Ancora due ore alla fine dell’ultimo giorno di scuola.

Sento i miei compagni che parlano della fine del mondo. Bah, stronzate. Mi vado a poggiare sul termosifone vicino la finestra, per scaldarmi un po’. Osservo la classe. Il chiacchiericcio dei gruppetti che si sono formati fa da sottofondo ai miei pensieri.

Torno a guardare fuori dalla finestra. Una nuvola solitaria si muove pigra nel cielo, spinta dal vento. Mi sento esattamente come quella nuvola: solo, trascinato dalla corrente senza poter fare nulla. Non un amico su cui contare, qualcuno che riesca davvero a comprendermi.

Un suono ritmico, ovattato, rompe il filo dei miei pensieri. Ascolto meglio, cercando di capire di cosa si tratti. Gli altri continuano a chiacchierare che se nulla fosse; sembra sia l'unico ad aver notato quel ritmo.

Un brivido mi percorre la schiena mentre un presentimento va formandosi nella mia mente: conosco quel suono. Ne ho letto un'infinità di volte, ho sempre desiderato poterlo sentire realmente. Il cuore accelera i suoi battiti. Una scarica di adrenalina mi attraversa da capo a piedi. Scatto verso la porta, diretto alla terrazza in cima all'edificio. Mi muovo veloce nei corridoi, incurante dei professori che mi urlano di rallentare. Sono sordo a tutto tranne che a quel ritmo costante, incomprensibilmente forte nelle mie orecchie.

Arrivo sul terrazzo con il fiatone. Mi piego sulle ginocchia per riprendere fiato, poi alzo la testa al cielo, sapendo cosa aspettarmi. Vicino all'orizzonte si muove un nugolo multicolore. Una figura si stacca dalle altre per venire proprio nella mia direzione. Sento il cuore che quasi mi scoppia in petto. Il momento che per anni ho sognato è finalmente arrivato. La creatura si avvicina sempre di più, le ali che sbattono ritmiche. Riconosco il colore della sua pelliccia nera. Gli occhi si riempiono di lacrime.

Il drago atterra a un paio di metri da me. Mi avvicino lentamente, le gambe mi reggono a stento. Allungo una mano tremante. Ho paura. Paura che sia un sogno come mille altri. Paura di svegliarmi e ritrovarmi nel mio letto. Ma soprattutto paura della rabbia e dello sconforto che inevitabilmente mi prenderebbe. Le dita affondano nella pelliccia morbida del suo petto: no, non è un sogno. Ritraggo di scatto la mano. Un brivido mi percorre la schiena. Finalmente posso farlo veramente...

Mi tuffo letteralmente su di lui, stringendolo a me con forza. Seppellisco la faccia nella sua pelliccia e le lacrime cominciano finalmente a scorrere sul mio viso. "Tork" riesco solo a mormorare. Alzo la testa e lo vedo per la prima volta in faccia. Mi sorride, lasciando intravedere due file di denti affilati. Fisso i suoi occhi. Occhi fieri di guerriero, ma anche occhi capaci di voler bene. Sento di amarli.

Mi giro verso Tork mentre il ricordo sbiadisce. Ha gli occhi chiusi: dorme. Lentamente salgo su di lui, accoccolandomi sul suo petto. Chiudo gli occhi, sapendo che al mio risveglio lui sarà ancora lì.


Commento dell'Autore

Comincio col dire che sì, sono fissato con Tork. Quando mi vien voglia di scrivere scrivo praticamente solo di lui/su di lui.

Questo testo rappresenta ciò che ho seriamente desiderato (O meglio, sperato) che accadesse quel fatidico ventun dicembre passato. Tutto ciò che il testo racconta è vero. Questo sono io. O almeno una parte di me.

Mi è piaciuto molto scriverlo, mettere nero su bianco i miei desideri, le mie speranze. Ringrazio infinitamente Lorenzo, che mi ha aiutato leggendolo e facendomi notare gli errori (E non erano neanche pochi xD), e che ogni giorno mi so(/u)pporta.

Yap, sono strano, però mi piaccio così.

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Dopo lo leggo bene.

Non sopporto il presente come tempo di narrazione, ma è una mia fisima.

Anche io preferisco il passato e la terza persona, ma in questo caso mi è sembrato più adatto.

Bello.

Grazie :3

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Carino! Mi piace e non mi sembra ci siano errori grammaticali ma devo darci una rilettura per esserne sicuro!

non è giusto quando scrissi io una mia cosa non la lesse nussuno ç_ç

Grazie :3

Ripostala, magari qualcuno la caga :asd:

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