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ciuccio2000

Storie Personali!

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Mi sembra che una raccolta di racconti potrebbe essere più adatta di un romanzo per quello che vuoi fare.

Ciao
Ian

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E' una tua vecchia giusto?

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Ospite

Ci lavoro da un anno a questa parte. Forse te ne ho già parlato?

Comunque cerco di ritagliarmi più tempo possibile perchè voglio che tutto sia perfetto.

 

Sicuro, mi ricorda qualcosa. Anche se vedo che hai fatto dei cambiamenti, suppongo.

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Ospite

Si, ho cambiato tanta tanta roba. L'idea originale è sempre quella illustrata ma aveva molta meno roba e spunti di riflessione. Sembrava quasi un racconto di intrattenimento per dire.

 

Infatti, ora è molto meglio. Se fatto per bene potrebbe essere qualcosa di davvero interessante.

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LO SPECIFICO ALL'INIZIO, E' UN POST LUNGO, SE NON VOLETE LEGGERE O NON VI INTERESSA NON COMMENTATE
 
Tralasciando tutta la merda che ho volutamente scritto da un anno a questa parte (che poi non era tutto così male ma oltre ad essere troppo “for fan” era tutta roba scritto da cani).

Allora, mi piacerebbe ambientare un romanzo in una ipotetica città distopica futuristica (non roba al livello fantascientifico tipo asimov, ma comunque qualcosa che possa ricordare il cyberpunk), metterci dentro un personaggio disagiato (disagi dovuti sia per via della città che per via del suo passato) e farlo crescere nel racconto.
Mi piacerebbe far si che ogni capitolo sia un piccolo racconto autoconclusivo e che in ogni capitolo ci sia un personaggio da far incontrare al protagonista . Ogni capitolo però sarà collegato da una trama orizzontale che vedrà la sua fine negli ultimi capitoli con un arco conclusivo, che sarà una specie “tiriamo le somme del tutto“.
La trama quindi del romanzo si baserà sul protagonista, sulla scoperta del suo vero io, sugli errori del suo passato e su ciò che dovrà fare per portare un equilibrio nella sua vita. Ogni personaggio che il protagonista incontrerà nei capitoli quindi, servirà quindi a farlo crescere e maturare, spesso anche per via di esperienze traumatiche.
Avremo in pratica:
Una “situazione iniziale” in cui il protagonista, (che sarà sicuramente un adolescente o comunque un 20enne, periodo della vita in cui ci son più difficoltà nel relazionarsi sia con se stessi che con gli altri) avrà i suoi problemi personali, le sue insicurezze, i suo fantasmi del passato ecc. Verrà presentato in circa due tre capitoli e verrano rese note alcune parti del racconto, e tutto il background. Roba da incipit in pratica.
Avremo poi questi capitoli autoconclusivi  in cui il protagonista incontrerà personaggi sempre vari e queste esperienze permetteranno al protagonista di crescere e superare i problemi della sua vita. Potremmo definirla la “parte centrale” del romanzo.
Avremo infine l’arco finale dove, per via di alcuni eventi, il protagonista ritornerà alla situazione di partenza, questa volta consapevole che rimettendosi in marcia potrà ritornare ad una situazione di equilibrio.
Quindi in pratica questo racconto che ho in mente sarà un storia di crescita. Potremo inserirlo nella categoria “romanzi di formazione”. Un poco come harry potter per dire ma con i temi “opprimenti”, “oscuri” e “realisti” che io adoro.
Questa storia dovrà essere un fottuto pugno nello stomaco. Quando la si vuole leggere non si deve pensare ad “ una lettura di intrattenimento” ma ci si dovrà preparare mentalmente. Dovràò far male al cuore del lettore e allo stesso tempo gratificare con un sorriso. Dovrà far piangere, emozionare e ridere dannazione.
Ovviamente leggendo così si potrebbe dire “dio che palle, e chi si legge un racconto lungo che parla di ste cagate”. Beh ragazzoni stronzi, il tutto sarà condito da una parte surreale che potrebbe si sembrare stupida in una storia simile ma che in realtà farà coesistere il tutto, dando senso agli avvenimenti e creando del simbolismo nella storia. Roba che quando lo rileggi due volte dici “ah si ma questo fatto si riferisce a quest’altro evento, come ho fatto a non notarlo”, oppure “ah ma questa cosa sta a simboleggiare la vita e bla.bla”.
Parlando appunto di questo lato surreale. Esiste oltre alla realtà normale una realtà opposta, uguale alla nostra e allo stesso tempo diversa. Questa realtà altri è se non l’inferno. Diversamente però da ciò che si potrebbe pensare, l’inferno è un mondo a parte per tutti, desolato e vuoto. Il protagonista in qualche modo ci avrà a che fare e per alcuni motivi verrà fatto diventare uno “shinigami”, un dio della morte con il compito di salvare vite e impedire che l’inferno si sovraffolli di anime umane.
Ecco quindi chi saranno i personaggi che il protagonista dovrà incontrare nei capitoli autoconclusivi. Saranno i suicidi che lui dovrà fare tutto per salvare. Avremo quindi un ragazzo demoralizzato dalla vita che dovrà salvare dei suicidi.
Si passerà dalla ragazza traumatizzata dalla famiglia o dalla società (in molto simile al protagonista) al drogato punk, all’uomo che ha perso tutto ecc.. Personaggi del tutto comuni che per un modo o nell’altro stanno affondando nella disperazione e il nostro protagonista dovrà fare di tutto per salvarli.
Ci si metteranno poi, oltre ai suicidi, sei o sette principi dell’inferno, figli di satana che vogliono a tutti i costi il posto del padre e che per farlo dovranno uccidere tutti gli shinigami in circolazione.
Ogni principe sarà in qualche modo collegato al protagonista e come i suicidi, permetteranno di fare un passo avanti nel rimettere in equilibrio la sua vita.
Per fare un esempio di simbolismo, il protagonista durante i suoi viaggi nell’inferno è costretto a usare una sorta di maschera (che si crea automaticamente stando in quel mondo), questa maschera se tenuta per troppo tempo causa una grave dipendenza, aumenta la forza dell’individuo ma tira fuori il lato peggiore di se. Mi piacerebbe fare un analogia con le droghe e la depressione e mentre si parlerà di questo Keigo dovrà avere a che fare con un drogato. Quindi comunque fra personaggio e protagonista ci saran sempre dei punti in comune.
Altro esempio di simbolismo è che durante la parte conclusiva del racconto si potrà leggere una sub-storia all'interno del romanzo. "La storia dell'Hollow solitario" che si collegherà e spiegherà tutte le parti del racconto.
Sarà un racconto incentrato sul percorso della vita e sulla rinascita di se stessi e non tanto sulla morte come invece si potrebbe pensare.
Per chi lo volesse sapere il romanzo prende parecchia ispirazione dal concept album “the black parade” ma la fonte principale è la mia vita.
Scusate comunque se non ho postato nessun racconto ma voglio che tutto sia perfetto e ora non so proprio come scrivere una cosa simile.

Oltre a questo mi piacerebbe fare brevi racconti o comunque storie di pochi capitoli, incentrati su personaggi con vari problemi che durante il racconto superano le proprie difficoltà grazie all’aiuto di qualcuno. Ah si vorrei fare una serie spin-off su toradora incentrata su Taiga ma non c’ho voglia di scrivere :P

Sembra molto interessante.

Anche io avevo pensato ad un racconto simbolico che rappresentasse l'adolescenza, però molto meno velato. Mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe venuto fuori un racconto facile da capire (addirittura pensavo di chiamare luoghi, amici e nemici come ciò che rappresentano: Zasparen, una delle principali alleate, che è anagramma di Speranza, Tiel, un avversario che tenderà a rapire uno dei due protagonisti, che è l'anagramma di Lite, Elfi, il nome del deserto mistico in cui si trovano, che è l'anagramma di Life...), ma che nel contempo ti prenda con azioni degne del più classico dei manga.
Un altro sempre che parla di vita tramite metafore che mi sarebbe piaciuto scrivere ha a che fare con gente che corre. Nel senso: gente che, un giorno, oppressa dalla pesantezza e tristezza dei suoi giorni, si mette un paio di scarpe sportive e si mette a correre per la strada; una volta iniziato a correre non possono più smettere, poiché una massa di "ombre" (ogni runner ha la sua e può vedere solo la sua) si getta al loro inseguimento appena questi iniziano il tragitto.
Vivono di piccoli furti e si ritrovano su misteriosi treni (ovviamente costantemente in movimento, dal momento che non possono fermarsi), che appaiono all'improvviso nei luoghi più disparati, così come le rotaie su cui viaggiano. Ovviamente, poi salta fuori gente bastarda che cerca di creare casini eccetera eccetera.
Facile capire la metafora dietro a questa idea: le ombre da cui devono fuggire sono i problemi che sono stati costretti ad affrontare (ogni runner ha subito un evento traumatico nella vita), e per evitare di finirne inghiottiti possono fare solo una cosa: mai smettere di correre, continuare ad andare avanti evitando ogni ostacolo, e rialzandosi velocemente quando si cade. Di ostacoli ce ne saranno molti, così come di persone che cercheranno di fermarli. Ma loro dovranno semplicemente alzare lo sguardo e continuare.

Ma tutti questi cazzi miei, per arrivare a cosa? Per dirti perché ho rinunciato: questi racconti si basano su una serie di preziosi insegnamenti morali, non su frasi filosofiche prese dagli status di facebook. Sicuro di aver vissuto abbastanza per poter raccontare la tua?

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Il problema sta che ho bisogno di una trama di fondo,non posso solo limitarmi a narrare quei capitoli conclusivi, che son si importanti ma son strettamente collegati al resto. E' vero che con una raccolta di racconti potrei risolvere ma a me servirebbero anche dei capitoli per narrare del mondo di cui si sta parlando e per far terminare il tutto.


Appunto, una raccolta di racconti può avere una cornice che dia un background, che permetta di collegare tra loro i vari eventi narrati (magari dopo un po' rispetto al momento della loro narrazione, così da dare al lettore quella sensazione a mio parere molto soddisfacente del vedere un groviglio di eventi dipanarsi in una trama completa e coerente) e così via.

Ciao
Ian

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Mhh forse ho capito che intendi, e mi hai appena fatto venire un idea. I lov u <3

Cagato zero <3

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Cagato zero <3


Sei solo geloso perché lui lovs me e non u :sisi:

Ciao
Ian

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Sei solo geloso perché lui lovs me e non u :sisi:

Ciao
Ian

Domani ti risvegli con la testa di Eloraam nel letto :sisi:

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Domani ti risvegli con la testa di Eloraam nel letto :sisi:


Considerando che al momento lo stato più probabile di Eloraam è "rinchiusa in una prigione nordcoreana e sottoposta a tortura perché prepari loro progetti di strumenti che effettivamente funzionino", potrebbe essere un miglioramento :sisi:

Ciao
Ian

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Interessante l'idea dei runners, si avvicina molto all'idea che ho io,

Siamo tutti dei runners, corriamo tutti per sopravvivere :sisi:
 

solo che io ci metto dei veri e propri suicidi dentro. Btw mi piace come cosa, solo mi viene in mente una domanda. In un ipotetico racconto come smetterebbero di correre? "Creeresti una figura che li aiuta o lasci che siano loro a voler smettere?"
Racconta raccont.

Beh, sappiamo che sviluppare una trama in un... Boh, come definirlo, SliceOfLife fantasy? E' la cosa più difficile da fare. Di conseguenza avrei tutto il tempo di ricreare un bel numero di situazioni differenti... Ad esempio, pensavo ad una corsa di tizioA e tiziaB, innamoratini pucciosi pucciosi. Ad un tratto lei riceve una chiamata e scopre che suo fratello è morto, così piano piano rallenta, si inginocchia e si lascia morire. TizioA è affranto, ma capisce che non deve fare lo stesso errore di tiziaB (cedere e smettere di correre) e, in lacrime, riesce a raggiungere il treno che in quel momento sta passando nelle campagne fuori città.
 

Bellissimo però cosa hai scritto alla fine (rappresenta perfettamente perchè non ho ancora iniziato a scrivere nulla). Sinceramente non so se son in grado di scrivere certe cose, probabilmente no, non ora ma voglio provarci, studio psicologia, voglio conoscere la mente umana e riversarla in questa storia nel modo più tetro, crudo e orribile possibile, aggiungendosi si magari anche parti romantiche e da "frasi filosofiche di facebook" ma ci azzeccherà tutto. Voglio riversare anche buona parte dei miei demoni interiori qui dentro. Voglio creare un opera che quando la leggi potrai dire "è esattamente così che dovrebbe andare una cosa del genere se accadesse." Non ci devono essere via di mezzo. Devo farcela.

Ti auguro tutta la fortuna possibile :sisi:
 

Btw e non ti chiedere come mai ti chiedo consigli per ste cose poi, sei bravissimo :asd:

Ahw, ammore <3


Considerando che al momento lo stato più probabile di Eloraam è "rinchiusa in una prigione nordcoreana e sottoposta a tortura perché prepari loro progetti di strumenti che effettivamente funzionino", potrebbe essere un miglioramento :sisi:

Ciao
Ian

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Se volete (o vi interessa) scoprire che cosa sto progettando di scrivere in sto' periodo, guardate la sezione vanilla. È un progetto che può essere apprezzato da tutti, ma capito solo da chi ha voglia :3

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Mi piace, se ci azzecchi i tempi e lo fai diventare sempre più macabro più avanti che la storiella va avanti potrebbe venire davvero bene. Dovresti anche descrivere la morte della tipa nel modo più macabro e crudo possibile, secondo me  aumenterebbe di molto quel senso di ansia che questi racconti dovrebbero dare. Che ne so, sangue dagli occhi e dai pori della pelle andrebbe bene? Morte per soffocamento da vomito? Non so ma la morte deve essere realistica.
Quando il lettore dovrà leggere il racconto dovrà sentirsi le budella contorte, non so se mi spiego.

Meh, quello è più il tuo genere di racconto. Il mio è tutto metaforico, e senza uscire dalla metafora semplicemente quelli che non ce la fanno si fermano. Poi pensavo, alla fine del racconto, di fare un piccolo epilogo che racconti la fine che hanno fatto tutti quelli che si sono fermati (trovato morto suicida in camera, morto per overdose, morto per coma etilico...).

Ma comunque, come ho già scritto non lo svilupperò mai 'sto racconto.

Mi era venuta in mente una cosa oggi mentre ascoltavo la musica. Hai presente quella storia del punk che avevo detto? Beh sarebbe bello far iniziare il capitolo presentando il personaggio.
Sto tipo (con la tipica cresta da punk e magari i capelli rossi) è nella sua camera (una stanza abbastanza stretta con le pareti ricoperte da fogli di giornale, riviste porno, senza nemmeno una finestra e roba simile) legato ad una sedia al centro della stanza, è bendato, con dei grossi cuffioni dietro la testa e la musica a tutto volume. E' seduto seduto con davanti a se solo una pistola. Il punk dovrebbe solo tirare una corda sulla sua mano per farla finita.
Quando sembra che sta per farlo però si sente la voce della madre che lo chiama, lui si slega (non è mai stato veramente attaccato alla sedia), comodamente si toglie le cuffie ed esce dalla stanza urlando insulti alla donna. Vorrei poi presentare le condizioni di vita precarie del ragazzo, la famiglia ridotta all'osso dalla povertà, le amicizie sregoalte e l'uso continuo di droga.

Beh, gg. Se riesci ad iniziarlo, postalo subito.

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A che serve il primo suicida? Da introduzione?

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Il protagonista torna a casa, si fa un caffè e con una nuova speranza va a letto.

Vedi, che se anche in 'sto periodo sei depresso e vedi il mondo grigio e triste hai ancora la speranza nel cuore? C:

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Btw critiche o suggerimenti?

 

Te li darei e mi funzionasse decentemente la tastiera.  :asd:

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Btw critiche o suggerimenti?

Boh, lo scheletro c'è ed è valido. Bisogna vedere come lo butti giù :sisi:

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Ospite

Boh, lo scheletro c'è ed è valido. Bisogna vedere come lo butti giù :sisi:

 

Ecco, ora come ora è quasi un capolavoro  :asd:

Anche se io lo farei più "tetro", tipo la ragazza si impicca, invece di spararsi. Lotta per salvarla invece di buttarsi solo  :asd: Ed hai anche la scusa per una azione drammatica.

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Partendo dal presupposto che il modo in cui uno si suicida è importante perchè deve raffiguare delle determinate caratteristiche del personaggio.

Il tipo che si impicca lo tengo pronto per un altra storia, al massimo ora cambio e faccio che tenta di accoltellarsi sempre alla gola. Mi serve anche che il primo contatto fra il protagonista e sta ragazza sia piuttosto fisico quindi credo che opterò per il coltello.

 

Allora feriscilo/feriscila/feriscili.

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Ospite

Dammi idee.

Come può uno ferirsi in modo realistico mentre sta cercando di togliere il coltello da mano a una

 

Beh, se si sta tagliando le vene, semplicemente colpisce col palmo la punta del coltello per allontanarlo, per la gola è più difficile. Penso che l'unica cosa sia semplicemente un taglia laterale.
Ma c'è anche da pensare che se uno è appena morto "per colpa tua", e un'altra sta morendo davanti a te, non fai molta attenzione a non ferirti.
Oppure semplicemente lo fai arrivare un attimo dopo e lei si ferisce, ma non mortalmente. E inserisci una scena drammatica, cupa dove cerca di salvarla, riuscendosi. Ma non so se si adatti alla tua storia.

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Ospite

Il protagonista subisce gravemente la perdita dell'altro suicida ma questa cosa intendo raccontarla in un altra storia.

In ogni caso anche qui si fa capire quando fa "non può fallire ancora" quindi si, alla fine non se ne frega assolutamente niente di farsi male.

Ma beh mi servirebbe alla gola, alle vene (per quanto potrebbe centrarci visto che come personaggio raffigura la cultura pop di questi anni) non mi garba troppo.

Boh se dico semplicemente che appare senza ferirsi?

Alla fine il crollo psicologico della ragazza ci sta con o senza ferita.

 

Ah beh, sicuramente, ma se "rischia" l'azione è più "drammatica" e non troppo "facile", non so se mi spiego. Se semplicemente si butta e la salva. è troppo "facile".

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Ospite

Deve anche essere realistica la cosa, quindi non consideriamo "facile" o "non facile".

Come può togliere il coltello da mano a una? Si getta su di lei? Gli blocca la mano facendogli poi cadere il coltello? In teoria la cosa più cruenta va bene

 

Ah beh, tutto può andare bene, se spiegato  :asd:

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