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JonGrongo

Una Storia Interessante Su Minecraft E Gianluca

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Allora vediamo...
C’era una volta un principe che si innamorò di una principessa. Però la principessa era innamorata del suo amministratore di condominio, il quale a sua volta sbavava per una pastorella. La pastorella stravedeva per il suo psicanalista che tuttavia non se la filava. Lo psicanalista, tra l’altro freudiano, aveva una relazione con un carpentiere di Bergamo. Delusa da tutto ciò, la pastorella decise di prendere i voti e si fece per amante un certo don Ciccio. Per un banale scambio di persona risultò che in effetti lo psicanalista era il principe, e il carpentiere era la principessa. A questo punto entra in scena un lanciatore di coltelli che nottetempo rapisce la pastorella e la porta a vivere con sé in un autosalone abbandonato. Ma poi si accorse – sempre per uno scambio di persona – di aver rapito don Ciccio, il quale rimase molto entusiasta e giurò eterno amore al suo rapitore. Allora la pastorella tentò di suicidarsi annusando nelle scarpe della madre superiora, ma il principe (non quello di prima, un altro) la rianimò con un barile di chivas regal e la portò con sé nel suo palazzo ad affitto bloccato con equo canone. E tutti (più o meno) vissero felici e contenti, sebbene l’amministratore avesse aumentato la sua parcella.
Fonti: Giacomo il costruttore di ponti

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      Allora vediamo...
      C’era una volta un principe che si innamorò di una principessa. Però la principessa era innamorata del suo amministratore di condominio, il quale a sua volta sbavava per una pastorella. La pastorella stravedeva per il suo psicanalista che tuttavia non se la filava. Lo psicanalista, tra l’altro freudiano, aveva una relazione con un carpentiere di Bergamo. Delusa da tutto ciò, la pastorella decise di prendere i voti e si fece per amante un certo don Ciccio. Per un banale scambio di persona risultò che in effetti lo psicanalista era il principe, e il carpentiere era la principessa. A questo punto entra in scena un lanciatore di coltelli che nottetempo rapisce la pastorella e la porta a vivere con sé in un autosalone abbandonato. Ma poi si accorse – sempre per uno scambio di persona – di aver rapito don Ciccio, il quale rimase molto entusiasta e giurò eterno amore al suo rapitore. Allora la pastorella tentò di suicidarsi annusando nelle scarpe della madre superiora, ma il principe (non quello di prima, un altro) la rianimò con un barile di chivas regal e la portò con sé nel suo palazzo ad affitto bloccato con equo canone. E tutti (più o meno) vissero felici e contenti, sebbene l’amministratore avesse aumentato la sua parcella. Fonti: Giacomo il costruttore di ponti.
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