Vai al contenuto
Il server del mese è
Visita la nostra nuova lista server!

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Vinter

[Niente Più Eroi]Capitolo 1 - Una Giornata Come Le Altre?

Recommended Posts

Si, mi sono messo a scrivere un "libro" fantasy. Per ora ho scritto i primi due capitoli, ma sul pc ho solo il primo. Ovviamente sono un decerebrato mentale e non so fare nulla senza il vostro aiuto. Ho cercato di correggere tutti gli errori presenti, ma sicuramente avrò dimenticato qualcosa. Quindi... Sotto spoiler c'è il primo capitolo. Potete leggerlo/scaricarlo anche da Google Drive se ne avete voglia. Ditemi che ne pensate, segnalatemi eventuali errori e ditemi se vale la pena continuare a postare qui i seguenti capitoli.

 

24crxu9.gif

 

[SPOILER][ NIENTE PiU EROI ]

 

CAPITOLO 1 – Una giornata come le altre?

 

 

Il giardino era illuminato da un pallido sole, ma gli alberi sembravano comunque prendere fuoco per colpa di quella luce bassa. Il frusciare delle foglie nell' aria era l' unica cosa che si sentiva oltre a grida di bambini. Il posto sembrava deserto e l' unica presenza qui erano gli alberi alti e maestosi che si stagliavano nel cielo. L' unica cosa che stonava in tutto quel verde però era un capanno. Una semplice struttura in muratura, senza nemmeno una finestra e con un tetto malmesso che sembrava sostenere il proprio peso per miracolo.

<<Uno, due, tre>>

Uno scricchiolio, una porta aperta e subito la stanza venne illuminata da un flebile fascio di luce.

<<Quattro, cinque, sei>>

Una figura entrò nella stanza alzando una nube di polvere che prese a volteggiare nel raggio di luce. Quella che sembrava una ragazza tossì ed entrò nella stanza richiudendo la porta dietro di se.

<<Sette, otto, nove>>

La ragazzina esaminò frettolosamente la stanza. Il buio rendeva difficile vedere qualcosa, ma quella stanza sembrava un piccolo ripostigilio: varie scatole coperte da teli pieni di polvere erano sparse sul pavimento, una carriola arruginita nell’ angolo e persino un tavolo rovesciato erano presenti tra quelle mura. La bambina stette ferma a riflettere solo per pochi secondi e poi si andò ad infilare dietro una delle casse.

<<Dieci! Stò arrivando!>>

Sembrava un ottimo posto per nascondersi quello. Era buio e la grande quantità di polvere poteva significare solo una cosa: quel posto non veniva usato da chissà quanti anni. Il tempo passava e fuori si udivano bambini ridere e urlare, ma nessuno sembrava voler entrare nel ripostiglio. Passarono altri dieci, forse quindici minuti e finalmente si udirono le voci degli altri ragazzi che chiamavano qualcuno

<<Leena, Leena! Hai vinto tu, ci siamo stancati di cercarti>>

<<Leena, esci fuori! Ci arrendiamo>>

La ragazza si stiracchiò e si alzò in piedi. “Finalmente” disse fra se e se. Era stanca di stare li dentro e ormai le gambe le facevano male.

Aprì la porta e la luce invase nuovamente la stanza. Le fu difficile abituarsi al sole infatti quando gli altri ragazzi arrivarono lei faceva ancora fatica a distinguerli.

Il più grande tra loro: un ragazzo di quattordici anni, forse quindici, alto circa 5 piedi con dei capelli neri che gli cadevano sulle spalle parlò:

<<Leena, dove cavolo sei stata? Abbiamo passato gli ultimi cinque minuti ad urlare dicendoti di uscire. Non dirmi che non ci hai nemmeno sentiti?>>

<<Sai com’è>> rispose Leena <<Ero nascosta troppo bene per voi. Non è colpa mia se non sapete cercare bene. Tu non vedresti nemmeno un cinghiale se ti passasse davanti>>

<<E invece sì>>

 Il ragazzo era visibilmente arrabbiato anche se non riusciva a trovare le parole per rispondere alla mocciosa sfrontata.

<<Bah>> disse alla fine rivolgendosi verso gli altri bambini <<Tanto ormai è tardi. Propongo di tornare tutti a casa. Domani ci troviamo tutti qui alla stessa ora, e tu Leena... Non uscire più dal tuo nascondiglio la prossima volta>>

La ragazzina gli fece una linguaccia

<<Certo, certo... Come vuoi tu grande-capo-Rob>> disse con una voce di scherno <<Non pensare che ti libererai di me così facilmente>>

Rob si era ormai stancato di parlare con una bambina più piccola di lui che non lo stava nemmeno ad ascoltare. Dopo aver borbottato qualche parola incomprensibile si girò e se ne andò seguito da un vasto gruppo di ragazzi. Anche i bambini più piccoli se ne andarono di li a poco lasciando Leena da sola nella radura del giardino

La ragazza fece un respiro profondo inspirando la fresca aria della sera. Sebbene fosse tardi il sole non accennava a tramontare. Era appena cominciato il ciclo di Beltanè e le giornate si sarebbero solamente allungate da li in poi.

Leena si tolse le scarpe e iniziò a correre verso casa. Si sentiva sporca e quella sensazione le dava un fastidio immane. Doveva lavarsi e rendersi presentabile prima di andare dal maestro.

Le piaceva correre scalza, le piaceva la sensazione del fango fresco sotto i piedi oppure quella dell’ erba bagnata di rugiada che le lambiva le caviglie. Il Parco Grande di Rhados era immenso. Di sicuro molto più vasto di quello di tutte le città limitrofe e forse era anche uno dei più grandi dell’ intero regno. Ma questo Leena poteva solo supporlo dato che aveva solo tredici anni e non aveva viaggiato molto. Aveva fatto solamente qualche viaggio con Rodrek, il suo maestro, ma nulla di più.

Leena correva veloce. Nemmeno il tempo di accorgersene e il giardino era già finito lasciando spazio agli edifici cittadini. Correre sulla dura pietra le piaceva di meno, ma non aveva voglia di fermarsi. La città era una delle più grandi del sud. Le case ammassate una sopra l' altra, i tetti piatti e ormai consumati dal vento la rendevano una delle poche del suo genere. Le strade, normalmente brulicanti di vita ora erano deserte, l' ora era tarda e le persone erano quasi tutti erano impegnati nelle loro faccende personali. Solamente la consueta folla di gente nella Via dei Bordelli e qualche ritardatario erano ancora fuori, lei compresa. Leena corse tra gli edifici e si infilò in una moltitudine di vicoli e stradine. Chiunque si sarebbe perso in quel dedalo intricato di strade, ma non lei. No... Lei era nata e cresciuta in quella città, ormai la conosceva come le proprie tasche, ormai era parte di essa.

Qualche altra svolta, qualche altra via e fu arrivata. Aprì la porta con le chiavi che teneva legate alla cintura ed entrò. Era finalmente a casa, o forse sarebbe più opportuno definirla abitazione dato che era composta solamente da una stanza con un tavolo un armadio e un materasso. Un cesto pieno di frutta che giaceva li da chissà quanti giorni era appoggiato sul tavolo ed uno specchio scheggiato nell’ angolo in alto a sinistra era appeso sul muro vicino all’ armadio.

Leena si avvicinò allo specchio e ci guardò dentro. Quello che vide quasi la spaventò I suoi capelli, originariamente biondi ora erano quasi neri per colpa della polvere. Anche il resto della faccia non era molto diverso. L’ unica cosa non ricoperta di sporcizia erano gli occhi che emanavano ancora il loro verde intenso.

<<Si, mi sa che mi tocca proprio andare a farmelo questo bagno>> borbottò <<Non sembro nemmeno me stessa accidenti...>>

Leena aprì l’ armadio e prese dei vestiti puliti, indossò le scarpe e uscì nuovamente di casa.

Questa volta non doveva andare molto lontano. Il Vecchio Fiume era appena 500 piedi dal luogo dove si trovava in questo momento. Non aveva voglia di correre anche se avrebbe dovuto affrettarsi quindi si incamminò a passo spedito verso le mura. Il suo maestro molto probabilmente l’ avrebbe sgridata per il ritardo, ma a lei importava relativamente poco. Considerando come era conciata la sua faccia desiderava lavarsi con tutto il suo cuore.

Il fiume era subito dopo la porta ovest della città, quella degli Alchimisti. Quest’ ultimo era un ordine che non esisteva più, ma a nessuno importava veramente cambiare i nomi delle porte. Inoltre in passato, la loro era stata una delle congreghe più importanti della città quindi nessuno si era mosso per fare realmente qualcosa.

Le bastò percorrere solamente una via per ritrovarsi vicina alle mura. Quest' ultime non erano molto alte, ma sicuramente potevano mettere soggezione a chiunque le avesse viste per la prima volta. Giganteschi blocchi di granito incastonati tra loro in un modo talmente perfetto da far sembrare il tutto un unica, gigantesca, lastra di pietra. Le feritoie per gli arcieri erano presenti ad intervalli regolari. In alcune di esse si intravvedevano delle frecce che incombevano sulle praterie circostanti. Appena lei fu uscita dalla città tutti i rumori cessarono. I muri facevano quasi da isolante. Il silenzio avrebbe regnato sovrano se non fosse stato per lo scrosciare dell’ acqua tra le rocce. Leena tocccò l’ acqua. Era fredda, molto fredda, proprio quello che le serviva per lavare la stanchezza che oramai si era mescolata con lo sporco. Si sfilò i pantaloni restando solo in mutande. Secondo le norme del buon comportamento lei avrebbe dovuto indossare una gonna come si addiceva a tutte le ragazze dai dieci anni in su, ma a lei non importava più di tanto. Non sarebbe mai riuscita a sentirsi a proprio agio in una gonna.

Dopo essersi assicurata che nessuno potesse vederla si sfilò anche la maglietta rimanendo nuda con il vento che le sferzava i fianchi. Non era molto alta, ma sicuramente superava di quasi mezza spanna tutte le sue coetanee. Aveva un corpo molto esile e da molti sarebbe considerata una bella ragazza. Secondo Rodrek avrebbe potuto avere tutti i ragazzi che avesse voluto, ma a lei quelle cose non interessavano. Leena preferiva considerarsi lei stessa un ragazzo infatti se avesse potuto avrebbe svolto solo lavori da uomo e avrebbe giocato solo a giochi da bambino.

Toccò nuovamente l’ acqua e si immerse di colpo nel fiume. La corrente era forte e l’ avrebbe certamente trascinata via se non si fosse tenuta vicino alla riva. Avrebbe voluto farsi una nuotata, ma il sole stava già calando segno che era veramente tardi e lei aveva già poco tempo. Si sciacquò velocemente il viso e i capelli è uscì dall’ acqua. Si rivestì e si rimise le scarpe che erano appoggiate sulla riva

Accidenti pensò” mentre si metteva la seconda scarpa “Il maestrò sarà veramente arrabbiato

Quando fu pronta si mise a correre verso le mura delle città.

Era appena arrivata alla porta degli Alchimisti quando qualcosa la fece fermare. Erano delle voci, ma la cosa strana era che esse provenivano da sotto di lei. Leena ci mise un po a capire che provenivano da un tombino alla sua sinistra. Sopraffatta dalla curiosità si avvicinò per ascoltare.

<<... Colpire. Sei completamente sicuro che tutto andrà bene?>> disse una voce profonda <<Non voglio nemmeno un singolo errore. Sono stato chiaro?>>

Le voci aumentarono di intensità e si sentì un rumore di passi. La ragazzina trattenne il respiro per paura di essere udita.

Questa volta fu una voce rauca a parlare

<<Si, padrone. Glielo ripeto ancora una volta se cio la aggrada. Abbiamo pensato a tutto e le assicuro che è tutto calcolato>>

<<Bene, lo spero per te. L' incendio di domani non si dovrà spegnere per nessuna ragione al mondo.>>

Le voci incominciarono ad affievolirsi

<<Dobbiamo avere la ragazzina entro domani sera.>> continuò la voce profonda <<Altrimenti non puoi nemmeno immaginare cosa... succederà...>>

Le voci si allontanarono a tal punto che Leena fu capace di comprendere solo altre poche parole. L’ ultima cosa che sentì fu la voce rauca che diceva:

<<Padrone... Non.... Consenso.... Cittadina...>>

E le voci erano sparite per sempre. Leena cercò di ascoltare in altri tombini per vedere se riusciva a cogliere nuovamente i due individui ma non ci fu nulla da fare. Alla fine Leena dovette sedersi sul ciglio della strada per digerire quello che aveva appena sentito. "Qualcuno è in pericolo." Di questo ne era certa "Ma chi?"

Doveva subito avvertire qualcuno... “La guardia cittadina. No, il lord! No, no, no....” pensò “E se tutto fosse un errore? Mi prenderebbero certamente per pazza. Devo dirlo a qualcuno di cui mi posso fidare e che mi ascolti, ma chi? Ma certo!” Leena si alzò in piedi “Rodrek, ecco chi! Non c’è un minuto da perdere”

Senza sprecare nemmeno un secondo la ragazza si alzò e si mise a correre verso la casa del maestro. Era tardissimo e si sarebbe arrabbiato molto. Purtroppo ciò avrebbe solo reso più difficile spiegargli il tutto. E mentre correva Leena pensava.... Pensava a quello che aveva appena sentito, pensava a quello che forse sarebbe successo domani. I due loschi figuri avevano parlato di un incendio, di una ragazzina... Sembrava tutto così strano, e non c'era alcun apparente collegamento tra le due cose. Ma proprio perchè tutto cio le sembrava così estraneo lei non poteva ignorarlo.

Spinta dalla sua forza di volontà Leena accellerò il passo e si dileguò nel tenue buio della sera.[/SPOILER]

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Allora allora, non conosco la trama di questa storia (dal titolo mi aspettavo un romanzo semi-realistico sulla disperazione umana lel), quindi commenterò il capitolo rilasciatò sulle basi delle informazioni che ho ricavato.

La storia parte con questa ragazzina (meno di 14 anni giusto? No perchè inizialmente la definisci bambina poi ragazza) che sta tranquillamente giocando a nascondino con una banda di suoi coetanei. Primo pezzo abbastanza anonimo, si viene a conoscere il carattere "giocoso e spensierato" della protagonista, oltre che il registro linguistico e il mondo dove è ambientato il tutto. Nulla da dire se non di soffermarsi un pò di più sulla descrizione dei personaggi e sul passaggio fra campagna e città ma qui ci può ancora stare.
Passiamo poi al secondo pezzo dove la protagonista arriva in città, entra in casa sua e si guarda allo specchio. Ma perchè ciò? Non sarebbe stato più naturale e veloce, dire che ha visto il suo riflesso in uno stagno?Poi dove sono i cittadini della città? Sembra quasi un posto spoglio quando lo si va a immaginare. Aggiungici qualche paesano o robe simili, aumenta la vitalità del tutto.
Terzo pezzo dove la protagonista va a lavarsi al fiume. Qui cerca di migliorare decisamente nel passaggio fra città e campagna, accade tutto in un secondo. Corpicino della protagonista molto mlmlml. Fagli pensare anche a qualcos'altro che possa metterci in relazione con lei.
Quarto e ultimo pezzo dove sente le voci nei tombini. Nulla da dire se non di descrivere meglio lo stato emotivo della ragazza.

Per il resto usi uno stile fin troppo anonimo e spento per un fantasy.

Ok... Innanzitutto grazie anche solo per averlo letto :asd:

Quindi... Si, la ragazza ha 13 anni, ho usato il termine bambina per non fare troppe ripetizioni, ma hai ragione.. Lo tolgo. Poi... Ok, modifico le descrizioni dei luoghi, ma quelle dei personaggi arrivano nel 2 capitolo :3

Per i cittadini... Volevo specificare che era deserto perché era tardi, ma mi sono dimenticato :ops:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite

Perché hanno parchi dedicati a dee greche ma usano un calendario irlandese (con un accento in più)?

Che poi, è alta 40 centimetri più delle sue coetanee e non è molto alta?  :asd:

 

Scommetto che il suo maestro tradisce la protagonista  :asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Aiai, sento odor di PEDERASTIA.

Qui scatta la NONCENSURA, stia attento. Non vorrà finire nel NONGULAG, vero?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Perché hanno parchi dedicati a dee greche ma usano un calendario irlandese (con un accento in più)?
Che poi, è alta 40 centimetri più delle sue coetanee e non è molto alta? :asd:

Scommetto che il suo maestro tradisce la protagonista :asd:

Dee greche? D:
E quello delle spanne è stato un lapsus, volevo scrivere "poco meno di mezza spanna" :c

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite

Dee greche? D:
E quello delle spanne è stato un lapsus, volevo scrivere "poco meno di mezza spanna" :c

 

Rhodos non è la dea greca dell'isola di Rodi?


Aiai, sento odor di PEDERASTIA.

Qui scatta la NONCENSURA, stia attento. Non vorrà finire nel NONGULAG, vero?

 

Nah, secondo me il maestro si rivela essere uno dei cattivi.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Rhodos non è la dea greca dell'isola di Rodi?


Nah, secondo me il maestro si rivela essere uno dei cattivi.

Whops... Non l' ho fatto apposta, lo giuro :asd:

Comunque Rhodos sarebbe il nome della città :sisi:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io voglio sapere la trama e i temi trattati.
Se è un fantasy d'intrattenimento già parti male

D' Intrattenimento?

Comunque la trama non voglio spoilerarla troppo dato che già quello che scrivo fa schifo. Se sapete anche la trama chi legge i capitoli dopo? :asd:

In breve... C'è questa ragazzina che viene casualmente coinvolta in un rapimento di un' altra bambina. Ed essa le consegna un monile. Poi per il reame si scatena una caccia per quel monile con conseguenti guerre interne. Ma proprio quando tutti sono indeboliti arrivano dei guerrieri del nord (che ancora non so come chiamerò :asd:) a rompere le palle. Questa è la trama... Brutta e banana :sisi:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

D'intrattenimento sono tutte quelle storie/romanzi/manga che non han una morale di fondo, una critica, uno scopo mirato o comunque un commento che ti aiuta a riflettere sulla vita reale. Per farti un esempio, battle royale critica apertamente la competività nelle scuole comuniste giapponesi. L'album the black parade ha forti critiche nei confronti della società odierna e così via.
Una storia fatta solo per intrattenere (appunto),divertire, e intrigare, senza alcuno scopo particolare dietro è intrattenimento. Tipo death note per dire. Non che questo squalifichi le storie d'inrattenimento anzi.

Btw da come l'hai detto si capisce veramente poco. La protagonista che ruolo ha in tutto ciò?

Teoricamente trova il monile e poi deve evitare di farlo cadere nelle mani sbagliate. Poi penso di introdurre anche altri protagonisti principali :sisi:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite

Una storia fatta solo per intrattenere (appunto),divertire, e intrigare, senza alcuno scopo particolare dietro è intrattenimento. Tipo death note per dire. Non che questo squalifichi le storie d'inrattenimento anzi.

 

:cattivo:

 

Comunque, non sembra male. Un tipico fantasy "commerciale". Non male.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite

Cosa ho errato?

 

Non so, ad occhio. DN non voleva solo divertire  :asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ATTENZIONE: Ho modificato varie cose. Principalmente ho aggiunto una breve descrizione del parco, della città e una delle mura. Inoltre ho modificato leggermente il dialogo finale. Probabilmente ho aggiunto altri errori (come fanno quelli della Mojang) ma vbb. Sto già cominciando a ricopiare il secondo capitolo <3

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.