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Gianmarco

Razzismo Verso I Neri

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n***o, in italia, è offensivo.
Nero no, visto che i bianchi si chiamano bianchi.

 

Magari fra 100 anni cambia.

I biangri del 2113

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Ospite

bhe se la parola n***o è offensivo anche zingaro lo è

No.

 

I biangri del 2113

Esattamente.

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I neri sono simpaticissimi, tutti, TUTTI.
Mi chiedo come sia possibile che non ne esista neanche uno antipatico o attaccabriga

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Posso dire la mia?
Essendo di mamma indiana (che manco lo sa l'indiano essendo dall'età di 7 anni qua in Italia) sono Indiano, c'ho un color caramello e sinceramente non ho mai avuto problemi.

E per il razzismo? Qua a Barbania c'è una baldraccona (e c'ha 15 anni) che se mi vede mi dice sempre Nero di me***, e io che faccio?

Devo Prendermela? Fare il moralista? No, sinceramente me ne sbatto.

E fidatevi, di gente così è piena, di gente ignorante.

 

Racconto un piccolo avvenimento accaduto martedì scorso:

C'erano le mie compagne che ascoltavano gli 1D (o come si scrivono) e io solo per avergli detto "Potete abbassare che date fastidio all'altra classe?"

L'han preso come un insulto ai loro idoli. Vabbè tralasciamo la discussione, che è finita con "Sei nero, non capisci un c***o". Ebbene, sapete cosa ha risposto un mio compagno a lei? "Nero si, ma con un serpente così"

 

Morale della favola: Sono nero e me ne fotto degli insulti, haters gonna hate.

E non fatemi incazzare che ve lo sbatto in faccia lol

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Comunque, il razzismo è di per se sbagliato. La razza umana è una e unica, poi ci sono tutta una serie di culture che vanno MANTENUTE diverse per il bene della diversità.


La "razza umana" non esiste, esiste la "specie umana". La divisione delle specie in "razze" non è scientifica ma tecnica, utilizzata per semplice comodità. Comunque, non è necessariamente vero che il bene della diversità sia bene.


Oh, ma stiamo SCHERZANDO? Avete messo il correttore automatico per la parola ne.gro? Cos'è, vi da fastidio la parola NE GRO???


Immagino sia per evitare che qualcuno la usi in un insulto (che mi pare decisamente l'uso più comune).

Ciao
Ian

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TL;DR:

 

Cattolicesimo era religione di stato italiano: come e perché.

Stato Vaticano = Tibet

Zingari <- Egiziani.

Rumeni <- Bizantini

 

nell'articolo 7 si parla di chiesa come stato, posizione geografica e rapporto con lo stato Italiano.

nell' articolo 8 si parla di religioni nel senso spirituale, il fatto che ci sia la specificazione diverse da quella cattolica è uno sputo in faccia all' uguaglianza religiosa.

 

Questo è uno dei tipici errori dovuti ad ignoranza storica.

Quando fu stesa la Costituzione, la religione Cattolica era Religione di Stato. Stop. Fermate i vostri pensieri in questo preciso istante. Qualunque cosa avete pensato è una cazzata. In Svezia, GB ed in Danimarca le loro Chiese Nazionali sono ancora Religione di Stato, come del resto le famiglie reali di Spagna, Belgio e Montecarlo per tradizione devono celebrare secondo riti cattolici. Se avete il coraggio di venirmi a dire che in questi paesi non c'è eguaglianza religiosa prendetevi vi invito a prendere un ratto e mettervelo dentro i pantaloni. In Italia non aveva senso mantenere la Religione di Stato, anche perché l'Italia non ha un Re (a differenza di Svezia e - credo - Danimarca).

 

Non solo.

C'è un altro errore di prospettiva storica che solitamente la scuola non riesce mai a fare notare ai suoi alunni.

Tra il 1870 ed il 1871 succdedono tante cose. Premssa: nel 1863, a due anni dalla proclamazione del Regno d'Italia, Garibaldi sbarcava nel Lazio con un contingente militare, ma viene sconfitto dalle truppe francesi, alleate del Papa. Il Re d'Italia allora fece un patto con la Francia con cui si impegna a non attaccare mai più Roma. Ma la Prussia dichiara guerra alla Repubblica di Francia di Napoleone III (un tipetto simile a Silvio Berlusconi). La Francia viene sconfitta facilmente e viene proclamato l'Impero Tedesco. Con la caduta di Napoleone, viene meno la protezione della Francia allo Stato Pontificio. Le vipere piemontesi rompono i patti e mandano ancora una volta Garibaldi nello Stato Pontificio ad occupare Roma militarmente. A differenza delle annessioni dell'Emilia e della Toscana, l'Italia non annette Roma con un semplice plebiscito. La occupa militarmente. Il Papa è contrario alla violenza, non oppone resistenza e si chiude in Laterano, dichiarandosi prigioniero politico del Regno. Per 60 anni nessuno dei futuri Papi ne uscirà, rifiutando l'offerta del Regno di creare uno Stato del Vaticano a San Pietro, sperando in una nuova restaurazione. Spera male, le quattro principali potenze cattoliche in Europa sono deboli: la Quarta Repubblica francese, nata dagli oppositori politici di Napoleone III, vieterà di firmare ogni concordato all'avvenire; in Spagna il Re è debole e la rivoluzione è alle porte, la Polonia è occupata da russi e tedeschi e l'Austria deve affrontare forze centrifughe separatiste. Nel 1930, sono passati 60 anni e c'è un Papa in Laterano che non ha nemmeno conosciuto lo Stato Pontificio, e non ha nessuna aspirazione a restaurarne i fasti. Il Papa accetta la proposta del Regno ed è solo una coincidenza che l'esecutivo era guidato da Mussolini.

 

Rapportato ad oggi, la condizione del Vaticano in quegli anni era paragonabile a quella oggi del Dalai Lama sotto la Repubblica Popolare Cinese. I Cinesi hanno occupato militarmente il Tibet, defraudandolo del potere politico. La maggioranza della popolazione cinese è buddista, ma non riconosce l'autorità temporale del Dalai Lama. Oggi sembra che l'opinione mondiale sia dalla parte del Dalai Lama, ma a quei tempi il Papa non aveva molta voce in capitolo, anche perché l'occupazione romana, come quella napoletana, avrebbe aiutato i piemontesi a ripagare i debiti contratti coi banchieri inglesi e tedeschi durante la Guerra in Crimea (ed in generale per pagare gli enormi stipendi della polizia e dell'esercito durante gli anni). A garantire la buona riuscita dell'operazione militare-finanziaria avrebbe agito la Massoneria. È per questo che le operazioni erano guidate da Garibaldi, che pur non facendo parte dell'esercito piemontese era affiliato alla Massoneria.

 

Alla luce di una maggiore comprensione storica dei fatti, i Patti Laternanensi sono solo il doveroso contentino dopo una aggressione militare ad un paese confinante indifeso ed impossibilitato ad opporre difesa.

 

Riassumendo la situazione: non è che la Repubblica Italiana ha voluto sul serio privilegiare una confessione religiosa, anche perché la Costituzione tiene le firme di tutti i pezzi grossi del Partito Comunista; è che anche loro si resero conto che ereditavano mezzo secolo di pisciate fuori dal vaso dei piemontesi, tra cui il dare il governo in mano a Benito dopo la Marcia su Roma (ma del resto i Savoia ci hanno fatto le loro fortune, marciando su Roma...)

 

Non appena la Chiesa pagherà le tasse per i suoi istituti commerciali e/o produttori di reddito in giro per il nostro suolo nazionale, sarò soddisfatto.

 

La Chiesa paga le tasse che deve pagare. Se poi l'Italia non le chiede di pagarle, è colpa dell'Italia, non della Chiesa. Voglio dire, da che mondo è mondo non è mai esistito nessuno che ha pagato più tasse di quante dovute.

 

Ebbene, sapete cosa ha risposto un mio compagno a lei? "Nero si, ma con un serpente così"

 

Fratello, lei lo sa bene. Lo sa bene, fidati.

 

bhe se la parola n***o è offensivo anche zingaro lo è

 

Zingaro deriva credo dal francese "Zigain" o qualcosa del genere, che a sua volta deriva dall'antico italiano Gitiano (o gitano), dove "gitiano" starebbe per "Egiziano", perché i primi zingari verrebbero in Europa dall'Egitto (il che è stupido, perché gli zingari vengono dall'India, penso). In inglese infatti è "Gypsy", che è la contrazione di "Egyptsian". Nomenklatura a parte, loro si definiscono "rom", perché "rom" significa "persona". Scelta infelicissima, perché poi la gente li confonde coi rumeni, che invece vengono dalla Romania, che invece prende nome dal modo in cui i Turchi chiamavano i Balcani, ovvero "Terra di Rum", dove "Rum" sta per Roma, visto che i bizantini che controllavnao i balcani dicevano ai turchi di essere Romaioi, ovvero Romani (nel senso di Impero Romano).

 

Che bello discutere di storia.

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La Chiesa paga le tasse che deve pagare. Se poi l'Italia non le chiede di pagarle, è colpa dell'Italia, non della Chiesa. Voglio dire, da che mondo è mondo non è mai esistito nessuno che ha pagato più tasse di quante dovute.

 

Ovviamente, intende dire

"Non appena la Chiesa sarà costretta dallo stato a pagare le tasse per i suoi istituti commerciali e/o produttori di reddito in giro per il nostro suolo nazionale, sarò soddisfatto."

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TL;DR:

 

Cattolicesimo era religione di stato italiano: come e perché.

Stato Vaticano = Tibet

Zingari <- Egiziani.

Rumeni <- Bizantini

 

 

Questo è uno dei tipici errori dovuti ad ignoranza storica.

Quando fu stesa la Costituzione, la religione Cattolica era Religione di Stato. Stop. Fermate i vostri pensieri in questo preciso istante. Qualunque cosa avete pensato è una cazzata. In Svezia, GB ed in Danimarca le loro Chiese Nazionali sono ancora Religione di Stato, come del resto le famiglie reali di Spagna, Belgio e Montecarlo per tradizione devono celebrare secondo riti cattolici. Se avete il coraggio di venirmi a dire che in questi paesi non c'è eguaglianza religiosa prendetevi vi invito a prendere un ratto e mettervelo dentro i pantaloni. In Italia non aveva senso mantenere la Religione di Stato, anche perché l'Italia non ha un Re (a differenza di Svezia e - credo - Danimarca).

 

Non solo.

C'è un altro errore di prospettiva storica che solitamente la scuola non riesce mai a fare notare ai suoi alunni.

Tra il 1870 ed il 1871 succdedono tante cose. Premssa: nel 1863, a due anni dalla proclamazione del Regno d'Italia, Garibaldi sbarcava nel Lazio con un contingente militare, ma viene sconfitto dalle truppe francesi, alleate del Papa. Il Re d'Italia allora fece un patto con la Francia con cui si impegna a non attaccare mai più Roma. Ma la Prussia dichiara guerra alla Repubblica di Francia di Napoleone III (un tipetto simile a Silvio Berlusconi). La Francia viene sconfitta facilmente e viene proclamato l'Impero Tedesco. Con la caduta di Napoleone, viene meno la protezione della Francia allo Stato Pontificio. Le vipere piemontesi rompono i patti e mandano ancora una volta Garibaldi nello Stato Pontificio ad occupare Roma militarmente. A differenza delle annessioni dell'Emilia e della Toscana, l'Italia non annette Roma con un semplice plebiscito. La occupa militarmente. Il Papa è contrario alla violenza, non oppone resistenza e si chiude in Laterano, dichiarandosi prigioniero politico del Regno. Per 60 anni nessuno dei futuri Papi ne uscirà, rifiutando l'offerta del Regno di creare uno Stato del Vaticano a San Pietro, sperando in una nuova restaurazione. Spera male, le quattro principali potenze cattoliche in Europa sono deboli: la Quarta Repubblica francese, nata dagli oppositori politici di Napoleone III, vieterà di firmare ogni concordato all'avvenire; in Spagna il Re è debole e la rivoluzione è alle porte, la Polonia è occupata da russi e tedeschi e l'Austria deve affrontare forze centrifughe separatiste. Nel 1930, sono passati 60 anni e c'è un Papa in Laterano che non ha nemmeno conosciuto lo Stato Pontificio, e non ha nessuna aspirazione a restaurarne i fasti. Il Papa accetta la proposta del Regno ed è solo una coincidenza che l'esecutivo era guidato da Mussolini.

 

Rapportato ad oggi, la condizione del Vaticano in quegli anni era paragonabile a quella oggi del Dalai Lama sotto la Repubblica Popolare Cinese. I Cinesi hanno occupato militarmente il Tibet, defraudandolo del potere politico. La maggioranza della popolazione cinese è buddista, ma non riconosce l'autorità temporale del Dalai Lama. Oggi sembra che l'opinione mondiale sia dalla parte del Dalai Lama, ma a quei tempi il Papa non aveva molta voce in capitolo, anche perché l'occupazione romana, come quella napoletana, avrebbe aiutato i piemontesi a ripagare i debiti contratti coi banchieri inglesi e tedeschi durante la Guerra in Crimea (ed in generale per pagare gli enormi stipendi della polizia e dell'esercito durante gli anni). A garantire la buona riuscita dell'operazione militare-finanziaria avrebbe agito la Massoneria. È per questo che le operazioni erano guidate da Garibaldi, che pur non facendo parte dell'esercito piemontese era affiliato alla Massoneria.

 

Alla luce di una maggiore comprensione storica dei fatti, i Patti Laternanensi sono solo il doveroso contentino dopo una aggressione militare ad un paese confinante indifeso ed impossibilitato ad opporre difesa.

 

Riassumendo la situazione: non è che la Repubblica Italiana ha voluto sul serio privilegiare una confessione religiosa, anche perché la Costituzione tiene le firme di tutti i pezzi grossi del Partito Comunista; è che anche loro si resero conto che ereditavano mezzo secolo di pisciate fuori dal vaso dei piemontesi, tra cui il dare il governo in mano a Benito dopo la Marcia su Roma (ma del resto i Savoia ci hanno fatto le loro fortune, marciando su Roma...)

 

 

La Chiesa paga le tasse che deve pagare. Se poi l'Italia non le chiede di pagarle, è colpa dell'Italia, non della Chiesa. Voglio dire, da che mondo è mondo non è mai esistito nessuno che ha pagato più tasse di quante dovute.

 

 

Fratello, lei lo sa bene. Lo sa bene, fidati.

 

 

Zingaro deriva credo dal francese "Zigain" o qualcosa del genere, che a sua volta deriva dall'antico italiano Gitiano (o gitano), dove "gitiano" starebbe per "Egiziano", perché i primi zingari verrebbero in Europa dall'Egitto (il che è stupido, perché gli zingari vengono dall'India, penso). In inglese infatti è "Gypsy", che è la contrazione di "Egyptsian". Nomenklatura a parte, loro si definiscono "rom", perché "rom" significa "persona". Scelta infelicissima, perché poi la gente li confonde coi rumeni, che invece vengono dalla Romania, che invece prende nome dal modo in cui i Turchi chiamavano i Balcani, ovvero "Terra di Rum", dove "Rum" sta per Roma, visto che i bizantini che controllavnao i balcani dicevano ai turchi di essere Romaioi, ovvero Romani (nel senso di Impero Romano).

 

Che bello discutere di storia.

 

Insomma, l'Italia è un paese di bastardi, unificato da bastardi, fondato da bastardi e tutt'oggi retto da bastardi :asd:

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Ovviamente, intende dire

"Non appena la Chiesa sarà costretta dallo stato a pagare le tasse per i suoi istituti commerciali e/o produttori di reddito in giro per il nostro suolo nazionale, sarò soddisfatto."

 

Uno dei problemi della parte "la Chiesa sarà costretta" è che ci sono delle difficoltà tecniche nel quantificare gli importi.

Questo problema non nasce dagli agenti coinvolti (Chiesa e Stato Italiano) ma dalla natura stessa dell'oggetto da tassare.

Questa è una cosa che tutti gli scienziati finanziari sannp: è quasi impossibile stabilire come imporre una tassa su una donazione.

Il principale reddito della Chiesa viene ancora oggi da una qualche forma di donazione, o di altra attività parzialmente esentasse. Ad esempio l'istruzione o la sanità.

Questo problema è comune in tutti gli Stati del mondo. Per esempio il noto candidato alla presidenta americana Mitt Romeny devolveva circa un quinto di tutto il suo reddito in beneficenza al fine di pagare meno tasse. Questo in America è perfettamente legale, per quanto qualcuno trovava ciò alquanto strano.

 

L'unica differenza con gli altri paesi è che la maggior parte delle operazioni a regime fiscale particolare in Italia è esercitata (per ovvi motivi territoriali) da enti religiosi.

 

Diventa molto, molto problematico capire come tassare il gruppo di pellegrini che va a pregare la reliquia e poi giustamente contribuisce alle spese del viaggio, soprattutto se è possibile dimostrare che però non c'è lucro da parte dell'ente religioso.

 

Per legge in Italia la Chiesa paga le tasse sulle attività commerciali, solo che l'Italia non ha nessuno strumento per stabilire quali attività degli enti religiosi siano da considerare commerciali (a scopo di lucro, quindi).

Per farvi capire, non è la Chiesa ad avere un regime agevolato, ma le ONLUS in generale. Solo che Italia giocoforza le ONLUS sono quasi tutte fondate da enti religiosi. Infatti in realtà è un problema che posto in questi termini che non si dovrebbe manifestare, il convoglimento formale della CEI (le diocesi) è pura formalità, sotto il profilo fiscale. Che poi l'istituto giuridico della "donazione" o in generale di quello che viene definito "animus donandi" sia problematico ai fini fiscali è un conto, ma non è colpa delle ONLUS, è colpa del fatto che, generalmente parlando, è difficile capire le vere intenzioni di qualcuno prima che siano messe in atto e - contemporaneamente - è moralmente riprovevole tassare la generosità.

 

Vi faccio un esempio stupido: immaginate di dover pagare una tassa perché ospitate a casa vostra un amico. Se funzionasse in maniera così diretta sarebbe da pazzi. Non potendo essere così diretti servono vie di mezzo che chiaramente sono tutte a svantaggio delle casse statali.

 

Insomma, l'Italia è un paese di bastardi, unificato da bastardi, fondato da bastardi e tutt'oggi retto da bastardi

 

Non mi sembra nulla di nuovo.

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Uno dei problemi della parte "la Chiesa sarà costretta" è che ci sono delle difficoltà tecniche nel quantificare gli importi.

Questo problema non nasce dagli agenti coinvolti (Chiesa e Stato Italiano) ma dalla natura stessa dell'oggetto da tassare.

Questa è una cosa che tutti gli scienziati finanziari sannp: è quasi impossibile stabilire come imporre una tassa su una donazione.

Il principale reddito della Chiesa viene ancora oggi da una qualche forma di donazione, o di altra attività parzialmente esentasse. Ad esempio l'istruzione o la sanità.

Questo problema è comune in tutti gli Stati del mondo. Per esempio il noto candidato alla presidenta americana Mitt Romeny devolveva circa un quinto di tutto il suo reddito in beneficenza al fine di pagare meno tasse. Questo in America è perfettamente legale, per quanto qualcuno trovava ciò alquanto strano.

 

L'unica differenza con gli altri paesi è che la maggior parte delle operazioni a regime fiscale particolare in Italia è esercitata (per ovvi motivi territoriali) da enti religiosi.

 

Diventa molto, molto problematico capire come tassare il gruppo di pellegrini che va a pregare la reliquia e poi giustamente contribuisce alle spese del viaggio, soprattutto se è possibile dimostrare che però non c'è lucro da parte dell'ente religioso.

 

Per legge in Italia la Chiesa paga le tasse sulle attività commerciali, solo che l'Italia non ha nessuno strumento per stabilire quali attività degli enti religiosi siano da considerare commerciali (a scopo di lucro, quindi).

Per farvi capire, non è la Chiesa ad avere un regime agevolato, ma le ONLUS in generale. Solo che Italia giocoforza le ONLUS sono quasi tutte fondate da enti religiosi. Infatti in realtà è un problema che posto in questi termini che non si dovrebbe manifestare, il convoglimento formale della CEI (le diocesi) è pura apparenza. Che poi l'istituto giuridico della "donazione" o in generale di quello che viene definito "animus donandi" sia problematico ai fini fiscali è un conto, ma non è colpa delle ONLUS, è colpa del fatto che, generalmente parlando, è difficile capire le vere intenzioni di qualcuno prima che siano messe in atto e - contemporaneamente - è moralmente riprovevole tassare la generosità.

 

 

Non mi sembra nulla di nuovo.

 

Le scuola private/paritarie sono esentasse?

E gli ospedali?

 

Cmq, non credo sia così complicato alla fine.

Se la cosa o servizio è data con un pagamento che fa da 0 a infinito, è donazione.

Se i guadagni servono solo e unicamente per mantenere, preservare e aumentare il servizio che offre l'ente (o forse è meglio associazione) che le riceva, non è a scopo di lucro.

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Le scuola private/paritarie sono esentasse?

E gli ospedali?

 

Regime fiscale agevolato, perché sono considerate attività socialmente utili, come tutte le ONLUS.

 

Se i guadagni servono solo e unicamente per mantenere, preservare e aumentare il servizio che offre l'ente (o forse è meglio associazione) che le riceva, non è a scopo di lucro.

 

Peccato che la definizione di lucro nel nostro ordinamento sia diversa. Lucro = Guadagno. Se i ricavi sono in pareggio con le spese, non c'è lucro. Che non vuol dire che se il tuo negozio di alimentari non genera guadagni allora non devi pagare tasse, ma è il contrario, che se non paghi tasse perché ti dichiari ONLUS devi ANCHE dimostrare di non starci lucrando.

Ad un contabile basta far sparire (anche tramite metodi legali, e qui entrano in scena donazioni e trasferimenti) tutte le eccedenze dei ricavi per dimostrare di non stare lucrando.

 

Esempio: c'è una Chiesa con una reliquia. Accanto c'è un antico ospizio per pellegrini settecentesco con circa 10 stanze. L'ospizio (che è gestito privatamente col benestare della canonica e della parrocchia) fa pagare una notte ed una colazione ad un modico prezzo, generando un moderato guadagno, diciamo 300 euro in un mese. Se il guadagno non viene reinvestito in ulteriori spese, l'ospizio dovrebbe pagare la tassa per attività commerciale. TUTTAVIA, il contabile mette la cifra in seno alle spese di resturazione (es. una passata di vernice su un paio di muri). Restauro che non c'è veramente modo di dire se sia avvenuta o meno, ma i soldi sono rimasti all'ospizio.

Poi, attenzione, per assurdo il restauro potrebbe anche essere avvenuto sul serio, ma vallo a dimostrare che il cappellano ha speso 300 euro in te secchi di vernice, una scala ed un pennello. Voglio dire...voi mandereste la Finanza per 300 euro?

Di per sé, questa operazione non arreca nessun danno particolare allo Stato. Moltiplicata per un milione di volte, però...

Oppure, più semplicemente, può accadere una cosa diversa. Immaginate che nell'ospizio ci lavorino delle suore. Il manager dell'ospizio aumenta di 30 euro lo stipendio mensile delle suore, contabilizzando i guadagni come spese. Ma le suore hanno fatto un voto di povertà e quindi donano (e qui entra in gioco la donazione) il loro stipendio al loro Ordine.

 

Il problema è solo fittizio perchè In Italia per legge le tasse le pagano tutti allo stesso modo (ripeto, non è la Chiesa ad essere parz. esentasse, sono le ONLUS); semmai sono i nostri esattori (che, in prima istanza non sono mica gli uomin idella Finanza! Ma gli addetti comunali!!!) usano due pesi e due misure nella valutazione di chi deve pagare di meno, e chi di più.

 

La legge c'è, manca l'applicazione degi strumenti (notifiche, registri, controlli a tappeto) e probabilità la volontà di farlo da parte dei politici.

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Regime fiscale agevolato, perché sono considerate attività socialmente utili, come tutte le ONLUS.

 

 

Peccato che la definizione di lucro nel nostro ordinamento sia diversa. Lucro = Guadagno. Se i ricavi sono in pareggio con le spese, non c'è lucro. Che non vuol dire che se il tuo negozio di alimentari non genera guadagni allora non devi pagare tasse, ma è il contrario, che se non paghi tasse perché ti dichiari ONLUS devi ANCHE dimostrare di non starci lucrando.

Ad un contabile basta far sparire (anche tramite metodi legali, e qui entrano in scena donazioni e trasferimenti) tutte le eccedenze dei ricavi per dimostrare di non stare lucrando.

 

Esempio: c'è una Chiesa con una reliquia. Accanto c'è un antico ospizio per pellegrini settecentesco con circa 10 stanze. L'ospizio (che è gestito privatamente col benestare della canonica e della parrocchia) fa pagare una notte ed una colazione ad un modico prezzo, generando un moderato guadagno, diciamo 300 euro in un mese. Se il guadagno non viene reinvestito in ulteriori spese, l'ospizio dovrebbe pagare la tassa per attività commerciale. TUTTAVIA, il contabile mette la cifra in seno alle spese di resturazione (es. una passata di vernice su un paio di muri). Restauro che non c'è veramente modo di dire se sia avvenuta o meno, ma i soldi sono rimasti all'ospizio.

Poi, attenzione, per assurdo il restauro potrebbe anche essere avvenuto sul serio, ma vallo a dimostrare che il cappellano ha speso 300 euro in te secchi di vernice, una scala ed un pennello. Voglio dire...voi mandereste la Finanza per 300 euro?

Di per sé, questa operazione non arreca nessun danno particolare allo Stato. Moltiplicata per un milione di volte, però...

Oppure, più semplicemente, può accadere una cosa diversa. Immaginate che nell'ospizio ci lavorino delle suore. Il manager dell'ospizio aumenta di 30 euro lo stipendio mensile delle suore, contabilizzando i guadagni come spese. Ma le suore hanno fatto un voto di povertà e quindi donano (e qui entra in gioco la donazione) il loro stipendio al loro Ordine.

 

Il problema è solo fittizio perchè In Italia per legge le tasse le pagano tutti allo stesso modo (ripeto, non è la Chiesa ad essere parz. esentasse, sono le ONLUS); semmai sono i nostri esattori (che, in prima istanza non sono mica gli uomin idella Finanza! Ma gli addetti comunali!!!) usano due pesi e due misure nella valutazione di chi deve pagare di meno, e chi di più.

 

La legge c'è, manca l'applicazione degi strumenti (notifiche, registri, controlli a tappeto) e probabilità la volontà di farlo da parte dei politici.

 

:fermosi:

Non ci avevo mai pensato.

 

Alla fine basterebbe regolarizzare il tutto, con norme più "restrittive", ma poi alla fine rimane difficile da praticare.

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Regime fiscale agevolato, perché sono considerate attività socialmente utili, come tutte le ONLUS.

 

Sono considerate ONLUS o hanno un regime identico alle ONLUS?

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Non ci avevo mai pensato.

 

Nessuno ci pensa mai. Poi per questo si stupisce.

 

Alla fine basterebbe regolarizzare il tutto, con norme più "restrittive", ma poi alla fine rimane difficile da praticare.

 

Senza dubbio, una quadra prima o poi si troverà, ma serve soprattutto collaborazione, responsabilità, controlli.

Problemi tecnici, burocratici, non politici.

 

Per farti capire: norme più restrittive necessitano di più controlli; più controlli significa dover pagare maggiormente i burocrati ed i finanzieri. Ora, sarebbe ridicolo ritrovarsi a dover pagare più soldi per tassare di più...sarebbe assurdo perché quanti dei soldi presi a queste ONLUS poi non finirebbero nelle tasche degli esattori?

 

Tralaltro una mezza riforma la fece Monti mi pare.

La gente prima diceva che la Chiesa non pagava l'ICI (falso. Non la paga sulle chiese. Perché le chiese non hanno una funzione economica. Cioé, in concreto la hanno essendo ANCHE monumenti e generando turismo, ma mica i preti ci vivono dentro o ci si lavora...e la Chiesa non vende la chiese...), poi diceva che con Monti la pagava, poi diceva che nemmeno con Monti la pagava...la gente non ci ha mai capito nulla.

 

Monti ha semplicemente cercato di fornire più strumenti alla Finanza riscrivendo la legge in maniera più chiara...per tutta risposta la CEI ha detto che era d'accordo (non avrebbe potuto dire altirmenti, visto che non le hanno imposto nessuna nuova tassa, solo più controllo).


Sono considerate ONLUS o hanno un regime identico alle ONLUS?

 

La prima che hai detto.

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Ospite

Nessuno ci pensa mai. Poi per questo si stupisce.

 

 

Senza dubbio, una quadra prima o poi si troverà, ma serve soprattutto collaborazione, responsabilità, controlli.

Problemi tecnici, burocratici, non politici.

 

Per farti capire: norme più restrittive necessitano di più controlli; più controlli significa dover pagare maggiormente i burocrati ed i finanzieri. Ora, sarebbe ridicolo ritrovarsi a dover pagare più soldi per tassare di più...sarebbe assurdo perché quanti dei soldi presi a queste ONLUS poi non finirebbero nelle tasche degli esattori?

 

Tralaltro una mezza riforma la fece Monti mi pare.

La gente prima diceva che la Chiesa non pagava l'ICI (falso. Non la paga sulle chiese. Perché le chiese non hanno una funzione economica. Cioé, in concreto la hanno essendo ANCHE monumenti e generando turismo, ma mica i preti ci vivono dentro o ci si lavora...e la Chiesa non vende la chiese...), poi diceva che con Monti la pagava, poi diceva che nemmeno con Monti la pagava...la gente non ci ha mai capito nulla.

 

Monti ha semplicemente cercato di fornire più strumenti alla Finanza riscrivendo la legge in maniera più chiara...per tutta risposta la CEI ha detto che era d'accordo (non avrebbe potuto dire altirmenti, visto che non le hanno imposto nessuna nuova tassa, solo più controllo).


 

La prima che hai detto.

 

Quindi le spese che paghi per scuola privata possono essere detratte dal reddito imponibile? (ovviamente una percentuale, che mi pare sia tipo massimo il 10% sul reddito, che poi alla fine non lo si supera solo con la scuola)

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Quindi le spese che paghi per scuola privata possono essere detratte dal reddito imponibile? (ovviamente una percentuale, che mi pare sia tipo massimo il 10% sul reddito)

 

Non lo so di per certo.

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Razzista?
Solo per quelli che odiano caparezza.
Esatto: esistono due razze su questa Terra: quelli normali e quelli che odiano Caparezza.
Se rientrate in quest'ultima, statemi alla larga.
Poi non dite che non vi avevo avvertito :asd:

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Portatemi un razzista, e voglio vedere quanto potrà criticare il colore della pelle altrui quando lui non avrà più la sua.

Seriamente, io provo un odio viscerale nei confronti di gente del genere, credo siano uno dei peggiori esempi di stupidità umana.

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Seriamente, io provo un odio viscerale nei confronti di gente del genere, credo siano uno dei peggiori esempi di stupidità umana.

 

Si ma è sbagliato.

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Si ma è sbagliato.


Lo so che odiare è abbastanza sbagliato, ma i razzisti mi fanno proprio schifo...

Non capisco perché qualcuno debba prendersela con una persona solo per il colore della sua pelle, mi sembra una cosa così disgustosamente stupida...

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Si ma è sbagliato.


Non credo, no il diritto di odiare qualcuno se esso mi odia.
La logica del porgi l'altra guancia non mi è mai andata congeniale.

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Mh... Jay, ti amo.
Sono un aspirante studente di economia, i tuoi post per me sono manna *-*

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Si ma è sbagliato.

 

Non credo, no il diritto di odiare qualcuno se esso mi odia.
La logica del porgi l'altra guancia non mi è mai andata congeniale.

 

L'odio a priori verso chiunque è sempre sbagliato.

 

L'odio a posteriori per le idee di quel qualcuno spesso è giusto e sano.

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Non è che è sbagliato odiare, odiare è legittimo.

 

Intendo dire che è sbagliato punire chi odia solo perché odia.

Odiare chi odia è solo irrilevante.

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