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Fr3nky

Progetti Casalinghi Per Le Energie Alternative

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A casa dovrò postarvi la foto del mio complicatissimo generatore costatomi 1,30€.

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A casa dovrò postarvi la foto del mio complicatissimo generatore costatomi 1,30€.

Va a sputi?

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No, come ho già detto, è un normalissimo stepper 100 passi 3,6 gradi con led giallo e uno rosso attaccati.

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Mi si perdoni il doppiopost, ma ho occasione di postare la foto:

 

[spoiler]WP_20140110.jpg[/spoiler]

 

Con una rotazione continua a velocità sostenuta, un ponte rettificatore per passare in DC e un condensatore da 1F a bassa tensione ci carichi un telefono più o meno.

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Ospite
Non mi visualizza la foto D:

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Abbasso la portata ma aumento l'energia cinetica. Quando vado poi a calcolare la pressione dell'acqua sul tubo ho
Massa/t * v * 1/A
(?)

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Ospite

Abbasso la portata ma aumento l'energia cinetica. Quando vado poi a calcolare la pressione dell'acqua sul tubo ho
Massa/t * v * 1/A
(?)

ahahah e pensare che ho 10 di fisica, ma non capisco una mazza

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Ho applicato la formula di pressione cambiando le componenti.
Se P=F/A
F=m*a

a=dv/dt ma visto che v =const a=v/t

raccolgo la t in [m/t] ottenendo portata al secondo.

E poi caccio tutto dentro. Credo sia corretto

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Orrore casino. Per l'equazione di continuità e l'effetto venturi si ha una diminuzione di pressione a monte della strozzatura nel caso di fluidi in movimento. Quindi teoricamente, per innalzare la pressione hai bisogno di aumentare la sezione della tubatura.

Wait, wait. Non ho mai studiato 'sta roba nè mi ha mai interessato, perció sulla pressione dei fluidi ho un gap temporaneo che sarà colmato entro 1 o 2 anni.
In ogni caso, da quel che ho letto online l'equazione di continuità è:

A1v1 = A2v2

Dove A è l'area di una sezione del tubo (sostanzialmente, più è grande A e più è largo il tubo), mentre v è la velocità con cui l'acqua esce (...E sbaglio a dire "e quindi la pressione a cui è sottoposta"?)
Prendiamo come inizio del tubo A1v1 e come fine A2v2. Se, come dici tu, A1<A2, ovvero allarghiamo il tubo alla fine, per mantenere l'uguaglianza vera dovremmo fare v1>v2; ovvero, SE la velocità dell'acqua equivale (equivale no... Diciamo che è direttamente proporzionale) alla pressione che esercita sulla superficie con cui impatta, vorrebe dire che aumentando la strozzatura alla fine diminuirebbe la pressione alla base della colonna. Per aumentarla sarebbe quindi necessario diminuire la strozzatura.

Dove sbaglio ę_ę?

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Ospite

Wait, wait. Non ho mai studiato 'sta roba nè mi ha mai interessato, perció sulla pressione dei fluidi ho un gap temporaneo che sarà colmato entro 1 o 2 anni.
In ogni caso, da quel che ho letto online l'equazione di continuità è:

A1v1 = A2v2

Dove A è l'area di una sezione del tubo (sostanzialmente, più è grande A e più è largo il tubo), mentre v è la velocità con cui l'acqua esce (...E sbaglio a dire "e quindi la pressione a cui è sottoposta"?)
Prendiamo come inizio del tubo A1v1 e come fine A2v2. Se, come dici tu, A1<A2, ovvero allarghiamo il tubo alla fine, per mantenere l'uguaglianza vera dovremmo fare v1>v2; ovvero, SE la velocità dell'acqua equivale (equivale no... Diciamo che è direttamente proporzionale) alla pressione che esercita sulla superficie con cui impatta, vorrebe dire che aumentando la strozzatura alla fine diminuirebbe la pressione alla base della colonna. Per aumentarla sarebbe quindi necessario diminuire la strozzatura.

Dove sbaglio ę_ę?

sese online

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Perché non è fluidostatica, si parla di fluidi in movimento. Ci sono due dimostrazioni: la prima più generale che considera l'intero teorema di Bernoulli e sostanzialmente si gioca sul terzo principio della Meccanica e del fatto che ad una variazione di pressione, la risultante delle forze al punto di "incontro" delle pressioni diminuisce (l'ho messa veloce perché è veramente complicato e devi anche considerare dislivelli e variazioni di energia). L'altra invece è il caso dell'effetto venturi, in un tubo di Bernoulli orizzontale, la pressione generalizzata è 0,5(d1v1^2)+p1=0,5(d2v2^2)+p2 e puoi vedere che aumentando velocità la pressione diminuisce.
P.S. Un tubo di bernoulli è un tubo senza pozzi e fonti e orizzontale.

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Perché non è fluidostatica, si parla di fluidi in movimento.

L'equazione di continuità tratta di fluidi in movimento, infatti :asd:

Comunque ho cercato un pochetto di più, alla fine bastava dire che all'aumentare di velocità non corrisponde un aumento di pressione.

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Era per essere corretto. Così è come volano gli aerei però! :3

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a=dv/dt ma visto che v =const a=v/t


Dafuq.
Comunque, no, c'è un errore di fondo che non ho idea di come spiegare senza carta, penna e presenza fisica (principalmente necessaria a gesticolare come un pirla).
 
 

(...E sbaglio a dire "e quindi la pressione a cui è sottoposta"?)


Sì. L'idea che la pressione sia legata alla velocità deriva probabilmente dalla comune esperienza che laddove venga applicata una pressione alta si abbia un flusso veloce, e un flusso veloce generi una pressione alta impattando su un ostacolo... ma non è così che si interpreta il fenomeno. Se si applica una pressione si mette il fluido in movimento, ed il movimento del fluido sarà (una volta smorzatesi le variazioni iniziali) tale che le perdite di pressione lungo la conduttura (dovute essenzialmente all'"attrito" tra le particelle di fluido e tra fluido e pareti) determinino una caduta di pressione pari alla differenza tra la pressione impressa e la pressione esistente all'altro capo della conduttura. Dal momento che le perdite di pressione aumentano all'aumentare della velocità, se la pressione applicata è molto grande la differenza di pressione sarà anch'essa notevole, e quindi la velocità "necessaria" a determinare quella caduta di pressione sarà maggiore. (Il tutto ipotizzando che la conduttura sia orizzontale, quindi evitando di esaminare il contributo della gravità alla situazione.) Quindi la velocità in un punto del fluido dipende non dalla pressione del fluido in quel punto ma dalla differenza di pressione applicata agli estremi del suo percorso (oltre che dalle caratteristiche del percorso, chiaramente). Inoltre, un fluido che impatta a velocità considerevole determina sì una forte pressione sulla superficie di impatto, ma solo in virtù del fatto che le particelle di fluido vengono accelerate all'indietro dalla superficie: dal momento che le forze esistono sempre a coppie, la forza necessaria a quest'accelerazione impressa dalla superficie sul fluido è accompagnata da una forza opposta ad essa esercitata dal fluido sulla superficie, il che determina la pressione.
Discorsi pressoché identici si possono fare esaminando la quantità di moto del fluido piuttosto che la sua accelerazione, dal momento che comunque si rende evidente la necessità delle stesse forze.
Ora, se il fluido varia la propria velocità allora le particelle che lo compongono sono soggette ad un'accelerazione (e quindi necessariamente ad una forza), e se la conduttura è orizzontale la forza è determinata dalla differenza tra la pressione "prima" della porzione di fluido dove si ha l'accelerazione (che imprime una forza "in avanti") e la pressione "dopo" di essa (che imprime una forza "all'indietro"). Se la velocità aumenta (quindi il fluido "prima" è più lento del fluido "dopo), allora la forza (e quindi la pressione) dev'essere maggiore "prima" e minore "dopo". Quindi se ad esempio la conduttura si restringe (e perciò la velocità aumenta necessariamente) la pressione si riduce.

Perdonate le brutture, ma se non avessi semplificato un po' non sarei riuscito a non ricorrere ad un bellissimo disegno fatto con Paint. E nessuno vuole un mio disegno fatto con Paint, fidatevi.

Ciao
Ian

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Sì. L'idea che la pressione sia legata alla velocità deriva probabilmente dalla comune esperienza che laddove venga applicata una pressione alta si abbia un flusso veloce, e un flusso veloce generi una pressione alta impattando su un ostacolo... ma non è così che si interpreta il fenomeno. Se si applica una pressione si mette il fluido in movimento, ed il movimento del fluido sarà (una volta smorzatesi le variazioni iniziali) tale che le perdite di pressione lungo la conduttura (dovute essenzialmente all'"attrito" tra le particelle di fluido e tra fluido e pareti) determinino una caduta di pressione pari alla differenza tra la pressione impressa e la pressione esistente all'altro capo della conduttura. Dal momento che le perdite di pressione aumentano all'aumentare della velocità, se la pressione applicata è molto grande la differenza di pressione sarà anch'essa notevole, e quindi la velocità "necessaria" a determinare quella caduta di pressione sarà maggiore. (Il tutto ipotizzando che la conduttura sia orizzontale, quindi evitando di esaminare il contributo della gravità alla situazione.) Quindi la velocità in un punto del fluido dipende non dalla pressione del fluido in quel punto ma dalla differenza di pressione applicata agli estremi del suo percorso (oltre che dalle caratteristiche del percorso, chiaramente). Inoltre, un fluido che impatta a velocità considerevole determina sì una forte pressione sulla superficie di impatto, ma solo in virtù del fatto che le particelle di fluido vengono accelerate all'indietro dalla superficie: dal momento che le forze esistono sempre a coppie, la forza necessaria a quest'accelerazione impressa dalla superficie sul fluido è accompagnata da una forza opposta ad essa esercitata dal fluido sulla superficie, il che determina la pressione.
Discorsi pressoché identici si possono fare esaminando la quantità di moto del fluido piuttosto che la sua accelerazione, dal momento che comunque si rende evidente la necessità delle stesse forze.
Ora, se il fluido varia la propria velocità allora le particelle che compongono sono soggette ad un'accelerazione (e quindi necessariamente ad una forza), e se la conduttura è orizzontale la forza è determinata dalla differenza tra la pressione "prima" della porzione di fluido dove si ha l'accelerazione (che imprime una forza "in avanti") e la pressione "dopo" di essa (che imprime una forza "all'indietro"). Se la velocità aumenta (quindi il fluido "prima" è più lento del fluido "dopo), allora la forza (e quindi la pressione) dev'essere maggiore "prima" e minore "dopo". Quindi se ad esempio la conduttura si restringe (e perciò la velocità aumenta necessariamente) la pressione si riduce.

Perdonate le brutture, ma se non semplificavo un po' non sarei riuscito a non ricorrere ad un bellissimo disegno fatto con Paint. E nessuno vuole un mio disegno fatto con Paint, fidatevi.

Ciao
Ian

Waaaaah, capito tutto, tnx. Anche se avrei preferito un disegno con paint :ahsisi:

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Ian, tu spieghi fisica meglio della mia prof di scienze delle medie

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Waaaaah, capito tutto, tnx. Anche se avrei preferito un disegno con paint :ahsisi:

 
derp.png

 

Ian, tu spieghi fisica meglio della mia prof di scienze delle medie


Penso aiuti il fatto che piuttosto che insegnare il modello matematico (tipo v2/2+gh+p/ρ=k) ed applicarlo per dimostrare i risultati io cerchi di spiegare (prima di tutto a me stesso) perché il modello è così e come mai da quei risultati.

Ciao
Ian

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Ospite


derp.png



Penso aiuti il fatto che piuttosto che insegnare il modello matematico (tipo v2/2+gh+p/ρ=k) ed applicarlo per dimostrare i risultati io cerchi di spiegare (prima di tutto a me stesso) perché il modello è così e come mai da quei risultati.

Ciao
Ian

vieni a insegnare da me?

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