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ciuccio2000

Storie Personali!

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...e io che credevo che riempivate il vostro tempo libero a fapparvi sui topic di Roket. :asd:

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...e io che credevo che riempivate il vostro tempo libero a fapparvi sui topic di Roket. :asd:

Ci vorrebbe del coraggio

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Ci vorrebbe del coraggio

in quei topic ci sono messaggi che mente umana non dovrebbe leggere :sisi:

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in quei topic ci sono messaggi che mente umana non dovrebbe leggere :sisi:

Fanciulli in crisi ormonale.

They're Coming For Us.

E ora Basta OT!

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Ospite

io ho scritto direttamente una storia :D

Ma vorrei che fosse disegnata da qualcuno per trarne un fumetto :D

CAPITOLO I

“Solo un altro giorno”

All'inizio, era il caos. Profondo, oscuro e totale. Materia grezza si cristallizzava ai lati dell'universo, mentre ondate di Tempo fluivano dal rubinetto della creazione.

Caos. Elettricità nell'aria. Calore nelle vene. Era la vita, quella vera, che si spandeva come cioccolata per tutto il creato.

Poi, dopo un breve momento, il cosmo si riscosse: e così apparvero le Leggi. In un lampo fu l'Ordine, penetrante come una coltellata e freddo come l'acciaio: costrinse con gran forza pianeti a roteare, i soli a brillare e le galassie ad aggregarsi.

Ma qualcosa era rimasto: il Caos non era scomparso. Si era solo frammentato, per lasciare posto al fratello invadente. Cosicché, in ogni singola parte dell'universo, il Caos attendeva, manifestandosi sotto varie forme. Non aspettava altro che un momento, per liberarsi dalle catene e ribellarsi al suo caro fratellino, seduto sul trono traballante di re dell'universo.

Dopotutto, il dominio del cosmo è una questione di forza.

La perenne notte spaziale è nota per essere fredda in un modo sconcertante: appena tre gradi sopra lo zero assoluto! Eppure, in questa tremenda oscurità gelida, un piccolo pianeta chiamato Terra è riscaldato da una minuscola stella detta Sole. Questa palla di fango e roccia è famosa soprattutto per i tentativi che compie nell'esportazione di spazzatura: è risaputo, infatti, che attorno al campo gravitazionale terrestre passeggia una quantità di rifiuti superiore ai milioni di tonnellate. Questi rifiuti, forse colpiti da una forma di acuta nostalgia, finiscono spesso per ricadere a terra attratti dalla gravità: ciò significa che quasi tutte le notti è possibile vedere nel cielo luci sfolgoranti che attraversano la sfera celeste, benché nelle grandi città siano invisibili a causa dell'inquinamento luminoso. Nei luoghi più elevati ed isolati, però, le notti sono un viavai di linee fiammeggianti ed improvvise, che meravigliano quelli che non vi sono abituati, mentre d'altro canto gli osservatori abituali, di norma astronomi, non perdono certo tempo con stupidi meteoriti, ma anzi si lamentano perché questi ostruiscono loro la visuale su quella maledetta stella posizionata a Cosb¼ radianti che tentano di vedere da un mese a questa parte. Così, tra una meraviglia e un amarezza, nessuno si accorse che il pianeta stava per entrare in contatto con una meteora alquanto singolare: innanzitutto non bruciava, e ciò è perlomeno sospetto, specie se sei lanciato a più di duemila miglia orarie e ti stai velocemente sfregando a morte contro un solido muro d'aria. In secondo luogo, chiunque lo avesse fissato per più di un secondo si sarebbe ritrovato con un mal di testa da record: pareva quasi che l'oggetto avesse più vertici che lati, e che nella fattispecie fosse composto da tutti i colori, ma anche da nessuno. E in un momento sembrava una sfera perfetta, poi un quadrilatero, infine una figura inesprimibile.

Ma poiché nessuno l'aveva vista, e poiché un albero che cade in una foresta senza nessuno che lo ascolti non fa rumore, essa non aveva forma né colore alcuno.

Allo stesso modo, non produsse alcun boato assordante quando si schiantò, né uccise dei poveri indigeni di uno sperduto villaggio di cui l'uomo bianco non conosceva l'esistenza.

La terra però tremò, e miliardi di piccoli batteri condivisero la sorte degli indigeni che non esistevano, mentre il freddo dell'universo li congelava donandoli all'eternità. La brina prese a depositarsi sull'erba schiacciata, e cristalli di ghiaccio di uno o due metri crebbero dal terreno mentre l'umidità dell'aria diventava solida in eleganti fiocchetti.

Per la prima volta, nella foresta pluviale sudamericana, nevicava.

Tlac. Tla-tlac.

La ruota dell'orologio gira in mezzo ai singulti, con suono strozzato.

Tlac. Tla-tlac.

È il rumore che si genera quando l'ingranaggio è consunto, ma funzionante: esprime la personalità

dell'oggetto, e alcune volte anche quella del possessore.

Tlac. Tla-tlac.

“Allora” dice una voce nel buio, profonda “Che vogliamo fare?”

Dopo alcuni minuti, dal centro del meteorite risuonò un schiocco, come di travi sofferenti che danno l'impressione di doversi spezzare. Subito dopo il macigno venne risucchiato dal suo stesso centro, scomparendo con un sonoro pop e lasciando il posto ad una figura d'uomo particolare. Indossava un ampio impermeabile beige, e dei pantaloni color terra di Siena mentre sulla testa giaceva un borsalino d'annata anch'esso marrone, sullo stile degli anni di piombo, che possedeva la capacità quasi sopranaturale di celare i contorni del viso di chi lo indossava. L'unica cosa che si riusciva a notare sul volto di quell'uomo era un ghigno beffardo e terribile stampato tra naso e mento, che non trasmetteva la calda cordialità che avrebbe dovuto suggerire un sorriso: era più una smorfia maligna di derisione. Infine, proprio appiccicata a quel solco orribile a forma di bocca stava una sigaretta accesa: l'uomo la prese tra le dita, e soffiando liberò volute di fumo dalle narici , che voluttuose scomparirono nell'aria.

Quindi, tranquillamente, prese ad avanzare.

Maximus Willer si alzò dal letto con una profonda malinconia nello sguardo: odiava lasciare il mondo dei sogni. Forse era dovuto al fatto che la sua realtà gli faceva schifo, forse al fatto che solo in quei regni onirici si sentiva veramente vivo. Forse era solo un volere ciò che non poteva avere. Ciononostante si vestì in fretta, mangiò velocemente e corse al lavoro chiudendo la porta del suo piccolo appartamento. Anche il traffico complottava contro di lui: i taxi erano tutti imbottigliati in una coda mostruosa, e lo sfavillante edificio acciaio e vetro dell'Enterprise Solutions era a venti isolati da casa sua. Si ritrovò a dover prendere la metro, un mezzo che odiava poiché lo costringeva a stare a contatto con gente sgradevole, che non lo gradiva. Non erano le massaie irritate, ne i vecchietti lamentosi pieni d'acciacchi, ne tanto meno i ragazzini petulanti a provocargli la nausea che lo colpiva come un tir ogni volta che si sedeva sugli scomodi sedili del vagone sotterraneo. Erano gli affaristi di bassa categoria che Maximus non riusciva a sopportare: privi di mezzi propri e di sostanziali ricchezze, ma tuttavia convinti di essere superiori alla gente “comune”. Era il loro lavoro, dicevano, che faceva circolare il denaro: come se far girare qualche milione per conto d'altri fosse la cosa più importante del mondo, e stare vicino ai grossi capitali potesse renderli migliori! Ma in realtà, quale che fosse il lavoro con cui campavano, erano sempre e solo semplici uomini e donne, ne migliori ne peggiori degli altri sette miliardi che abitavano il mondo: eppure quella gente si sentiva obbligata da qualche ordine superiore a fissarti d'alto in basso, catalogando tutti i tuoi difetti e schedandoti come inferiore. Quando giunse alla sua fermata, Maximus fu grato a qualsiasi divinità in ascolto per la sua grazia e la sua benevolenza: finita la sua preghiera mentale, spinse la porta a vetri ed entro nella torre sfavillante dell'Entreprise Solutions.

Tlik-tlack

L'ingranaggio infine si sbloccò con un sonoro scok, e l'orologio tornò a posto. L'uomo si sedette sulla sedia in stile coloniale alle sue spalle: le pareti del negozio erano ricoperte di ninnoli e cianfrusaglie varie che davano nel complesso una sensazione di caotico vuoto al centro della stanza.

Era come se un anima in pena avesse disposto lungo gli scaffali polverosi file e file di spettri caleidoscopici e sofferenti, facendo però attenzione che ogni cosa fosse occultata dalla prima schiera di bamboline e teschi di ceramica e incensi. Una sensazione di pesante sofferenza aleggiò nella stanza mentre il vecchio dischiudeva un cassetto, ben occultato nella modesta scrivania in formica rigida dagli spigoli sbeccati. Lentamente estrasse una scatola di pero con un lucchetto di un metallo indefinito pesantemente decorato, che riusciva ad attirare l'attenzione anche in quella stanza piena di stranezze.

“Allora,“ esordì il vecchio, rivolto al suo interlocutore “ti ho chiesto cosa intendi fare.”

L'uomo nella penombra non rispose subito, ma dopo qualche minuto sussurò:

“Credo che tu sappia cosa farò”

“Non essere stupido!” sbuffò l'anziano “ E' ovvio che io sappia ciò che vuoi fare: te l'ho chiesto perché devi esserne sicuro anche tu. Quindi ti ripeto la domanda: che cosa intendi fare?”

L'uomo, dal suo piccolo angolo scuro, non esitò nemmeno un momento: “Tutto ciò che servirà”

Il vecchio sorrise.

“Non chiedo di meglio” disse, porgendo all'altro la scatola.

La repubblica di nuova formazione degli stati sudamericani era appena uscita dalla Guerra delle Libertà, quando i primi problemi vennero alla luce con violenza: la povertà, la disoccupazione, le malattie, le violenze delle forza naturali e le minacce degli stati a nord erano solo alcune delle pressanti richieste d'attenzione che assillavano la camera del senato. Ovviamente l'opinione pubblica era stata messa subito a tacere e i maggiori giornali erano sottoposti ad una attenta censura, che non risparmiava nemmeno la più insignificante inserzione o il più dubbio tra i doppi sensi. Era rinata inoltre la politica del “Mors tua vita mea” adottata dai regimi più totalitari: chi avesse fatto la spia su i possibili “ribelli”, averebbe goduto di misere gratifiche e di un aumento sulle razioni di buoni-pasto. Fu così anche la Repubblica degli Stati Sudamericani entrò di diritto a far parte di quel gruppo di buffi scherzi politici che si chiamavano repubbliche ma che mettevano a morte i cittadini senza processo per reggersi in piedi: come se non fosse abbastanza, oltre alle molteplici piaghe, alle debolezze del dopoguerra e alle minacce interne, il governo aveva un altro problema, che sebbene meno manifesto sarebbe stato ben presto molto più immediato e pressante. I primi a capire che qualcosa non andava furono il sergente Romero e il sottotenente Mirinez della stazione di smistamento informativo K-43: il sedici dicembre dello scorso anno, l'accampamento a nord denominato J-32 avrebbe dovuto comunicare il suo stato, come ogni giorno, alle ore 16:00. Non lo fece, ne quel giorno ne i successivi. Cosa che accadde anche per gli avamposti L-76 e V-12. Quando la prima squadra di controllo fece la ronda nei pressi delle tre stazioni, scomparve misteriosamente senza preavviso: il giorno successivo fu inviato il plotone Delta-Tango, e ciò che riferì il capo-spedizione è riportato qui di seguito in forma integrale:

Oggetto:Rapporto del maggiore Tiél Ramirez, capo-spedizione del plotone Delta-Tango

Data: 3/1/

Numero: 234-BIS

Nella data odierna, in conseguenza agli ordini impartiti dal quartier generale sotto il comando dell'onorevole Juan Dìaz Sagrado, il plotone Delta-Tango, guidato dal sottoscritto maggiore Tiél Ramirez, ha compiuto un azione di ricognizione e salvataggio nel settore BRAVO[22] negli avamposti:

*J-32;

*L-76;

*V-12.

Il file dell'operazione è situato negli archivi statali E-34, sezione 12-54-12, sottosezione 9-BIS: nome in codice dell'operazione “Coda di fenice”.

Alle 9:00 l'intero plotone è entrato in contatto con la stazione K-43 per rifornimenti e chiarimenti rispetto alle direttive di missione: qui il sotto tenente Mirinez ha informato gli uomini dei fatti relativi alle date 16-17-18-19/12/ .

Dopo la comunicazione dei dati di servizio, l'intero plotone si è mosso alla volta dell'avamposto più vicino, il J-32: il complesso presentava parecchi danni, i muri erano sfondati o crollati, mentre alcuni veicoli erano come smembrati. I soldati di istanza a J-32 erano tutti morti, per la maggior parte a causa della rimozione di uno o più arti. I corpi erano in avanzato stato di decomposizione, il che fa supporre che il momento della morte coincida approssimativamente con l'interruzione delle trasmissioni.

L'intero complesso era attraversato da una scia di devastazione che seguiva una linea retta: il percorso proveniva dalla radura ad est dell'avamposto, proseguendo nella boscaglia a ovest, la quale era disseminata di alberi caduti e tronchi spezzati proprio in prossimità della suddetta linea.

Dopo la ricognizione tutti gli uomini sono stati ricondotti alla stazione K-43, per il riposo e la cena. L'operazione non proseguirà oltre, questo ad adito di due motivi:

*gli uomini sono troppo spaventati per proseguire;

*gli avamposti L-76 e V-12 sono in linea retta rispetto all'accampamento J-32, e i fatti a cui oggi ho assistito mi convincono a credere di sapere già il motivo per cui le comunicazioni si sono interrotte.

Terminato quindi il rapporto, mi rimetto all'autorità del quartier generale, a cui tuttavia consiglio di far sgomberare i centri L-98 e F-19, entrambi connessi agli altri da una linea retta.

Maggiore Tièl Ramirez

La foresta, antica quanto il mondo, in genere era silenziosa. Ma in essa non regnava il silenzio comune, che si ottiene quando mancano i suoni: era, invece, quel silenzio più raro che può nascere solo dal tentativo di non fare alcun rumore. Quella quiete, così densa e compatta, nasceva dal desiderio di vivere che anima tutte le creature: ognuna di esse infatti, doveva nascondersi sia dalle prede che dai predatori. La vita era una gara d'astuzia, in cui nemmeno il più feroce giaguaro poteva permettersi di essere troppo spavaldo.

Eppure, in quel momento, nella foresta regnava un silenzio ancora diverso: quello che nasce dal terrore, quando la preda sa di essere stata scovata, e si nasconde nella speranza che il predatore si dimentichi della sua esistenza. In quell'innaturale vuoto sonoro, qualcosa di terribilmente innaturale procedeva in linea retta, trapassando ogni masso posto sulla sua strada ed abbattendo ogni albero che avesse avuto la sfortuna di essere cresciuto lungo il suo percorso . Nessuna belva, nemmeno la più feroce, tentava di assalire quello che, in altri contesti, sarebbe stato niente più che un bocconcino di ristoro tra una pasto e l'altro.

Niente fermava l'uomo con l'impermeabile, che con passo svelto e tranquillo procedeva terrorizzando pappagalli e licaoni, iguane e rospi, toporagni e moffette. Nessuna animale era sfiorto dal pensiero di aggredire quel tenebroso sconosciuto, perchè essi vedevano con più viste di quelle che hanno gli uomini, e quindi erano in grado di capire chi fosse realmente. Eppure, ad un tratto, un giovane giaguaro saltò dai rami più alti di un gigantesco albero, tentando di balzare sulle spalle di quell'essere fuori posto: con uno schiocco sonoro, la testa gli si staccò dal busto e ruzzolò al suolo con un tonfo, mentre il tronco perse la spinta e crollò come una marionetta dai fili tagliati. Qunado la testa toccò il terreno, gli occhi del giaguaro riuscirono ad intravedere le spalle di un serafico uomo con l'impermeabile che continuava ad avanzare in linea retta. Un pensiero attraversò come un fulmine la mente del felino, mentre gli ultimi sprazzi di vita andavano a cristallizzarsi ai lati del suo cervello.

Non si era girato. Non si era nemmeno girato!

Quando anche l'ultima cellula della giovane belva si spense, l'uomo con l'impermeabile era ormai arrivato al limitare della giungla, dove senza motivo cominciava il deserto: era come se qualcuno avesse accostato senza criterio alberi lussureggianti ed una landa brulla e desolata, sferzata dai rapaci raggi del sole. Il calore colpiva con la stessa violenza di una mazza ferrata il corpo dell'uomo, mentre torride folate di vento facevano sventolare le ampie falde del soprabito. Si girò un ultima volta per contemplare la natura lussureggiante alle sue spalle, quindi con uno sbuffo di fumo oleoso si staccò la sigaretta dal ghigno, facendo si che della cenere si depositasse al suolo: il baluginio delle scintille presto divenne il serpeggiare delle fiamme, e avvolse tutta la foresta divorando i tronchi centenari. Incurante dell'inferno alle sue spalle , l'impermeabile si incamminò nell'inferno davanti a lui.

Per fare un fumetto devi scrivere la sceneggiatura..,

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Ospite

naa

da come ho immaginato il continuo della storia posso dire che3 di certo non è adatta allo shonen jump

cioè l'unico modo per poterci mettere mostri sarebbe far si che il mondo che trova fuori sia un mondo post-apocalittico con mostri mutazioni etc ma poi verebbe fuori una cosa troppo simile a fallout 3 (che tra l'altro è cio da cui mi sono ispirato per la storia)

la storia come la pensavo io non aveva vere battaglie fisiche ma più battaglie psicologiche e mentali :sisi:

comunque di banali storie shonen potrei anche scriverne dopo appena la ritrovo vi posto una storia di combattimenti che avevo in mente tempo fa

Ripeto,dipende tutto da come continua la storia...se posti qualcosa potrei giudicare...

Cmq non tutte le storie shonen jump sono banali e di combattimenti...vedesi bakuman e toriko(qua ci sono dei combattimenti,ma la trama è originale)

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Ospite

Un viaggio in auto molto lungo, un momento vuoto con il cellulare scarico, un'insonnia che non va via.

Il pensiero di avere molto tempo a disposizione, ma non saperlo come riempire.

La noia si insinua in ogni anfratto della mente, e l'idea di un lungo nulla porta ad istinti suicidi.

Ma io no.

Io son sempre riuscito a far fruttare questi momenti, pensando, creando, inventando. Inventando manga che, a saper disegnare, passerei il giorno ad arricchire.

dunque mi chiedo: qualcuno ha fatto lo stesso?

Se la risposta è si, allora gli chiedo di scrivere qui la storia manga che da tanto cova con amore!

Prima di iniziare, qualche regola:

-cercare di postare meno messaggi inutili possibile, che se il topic accumula troppe pagine poi è difficile trovare una storia precisa.

-sempre per il motivo sopra, mettere tutta la trama sotto spoiler.

-sempre per il motivo sopra, se si vuole fare una trama a puntate, editare sempre lo stesso messaggio.

detto ció, do a voi la penna.

Scrivete!

P.S.: sicchè ho creato io il topic, posso stickarmi il mio manga, HA :asd:

Comincio con quello che ho in mente da tanto :asd:

INFORMAZIONI GENERALI

il manga è ambientato in un futuro lontano, ma non troppo. Dopo la terza guerra mondiale, che distrusse gran parte della terra, le persone sopravvissute non seppero più che fare.

Quando, un giorno, un generale americano dotato di un buon numero di tecnologie esce da un bunker sotterraneo di massima sicurezza. A patto di stare alle sue regole, egli avrebbe donato protezione a chiunque lo avrebbe voluto. Altrimenti...

La gente si raggruppó in piccole città perfette, dove ogni cosa era sotto controllo. OGNI COSA. Ognuno aveva già programmata la propria esistenza, con chi sposarsi, che lavoro fare, ma anche piccole cose, a che ora alzarsi, che tragitto prendere per andare al lavoro.... E il potere del generale cresceva.

Inizialmente ci furono ribellioni, che peró vennero subito sedate.

Ora la gente è arresa, o addirittura non sa nemmeno cosa significhi resistere, avendo passato la vita da schiavo.

Un altro ostacolo alla rivoluzione sono i chip che vengono impiantati alla nascita di ogni individuo. Se il governo scopre un tentativo di combattere, un click e il soggetto è morto.

Ma c'è un gruppo esteso di persone che non lo accetta. Non si fa spaventare dai chip, dai soldati, dalle telecamere sparse ovunque.

Agiscono di notte, utilizzando uno dei trucchi più vecchi del mondo per non farsi scoprire: fingono di andare a dormire, un loro hacker genera un piccolo blackout di pochi secondi e loro ne approfittano per attaccare una foto sulla telecamera nella loro stanza, che li vedrà sempre dormire. Per evitare le sonde in città basta bardarsi bene.

Finita la nottata, altro piccolo blackout, si toglie la foto e si va a dormire, come se nulla fosse successo.

A breve l'episodio 1 ;3

Seembra carino

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Ripeto,dipende tutto da come continua la storia...se posti qualcosa potrei giudicare...

Cmq non tutte le storie shonen jump sono banali e di combattimenti...vedesi bakuman e toriko(qua ci sono dei combattimenti,ma la trama è originale)

bhe se vuoi posso postarti il resto della trama generale che ho appena pensato

all'incirca penso che la trama prosegui cosi:

il mondo è cambiato molto da quello che noi conosciamo (ma ovviamente il ragazzo non sa che il mondo è cambiato poiche per lui il mondo prima non esisteva nemmeno)

il mondo è diventato una sorta di deserto completo gli oceani si sono prosciugati e la vita umana (e non) è continuata solo in enormi città grattacielo ma purtroppo non tutte le persone del mondo sono riusciti ad entrare in una di queste città o si sono potuti permettere l'ingresso in queste città quindi sparsi per il mondo di solito nelle vicinanze di una città grattacielo si trovano anche molte città baraccopoli

dove chi vuole puo fare fortuna sperando di riuscire a guadagnare i soldi per permettersi l'ingresso in una città grattacielo

il ragazzo una volta fuori è ora alla ricerca di risposte vuole sapere chi e perchè ha rinchiuso quella gente per generazioni nel bunker

ma sopratutto vuole trovare un modo per poter far uscire le altre persone nel bunker poiche mentre usciva dal bunker l'unica via di accesso si è distrutta impedendogli di tornare indietro ma anche di far uscire gli altri

quindi per trovare delle risposte si avvia verso la citta grattacielo li vicina

però ovviamente non avendo soldi deve riuscire a guadagnarli nella baraccopoli

inizialmente lavora come manovale e fa anche altri piccoli lavori saltuari

ma poi scopre che grazie all'istruzione ricevuta nel bunker lui è molto più intelligente di quasi qualsiasi umano delle baraccopoli

e quindi decide visto anche che per ora non è riuscito a guadagnare molto con i suoi lavori di iniziare a usare la sua intelligenza per guadagnare

truffando gente in varie maniere riesce a racimolare una buona cifra ma ancora non sufficente quindi decide di tentare la sorte e di truffare

uno dei casinò della baraccopoli riuscendo a derubarlo di tutti i suoi soldi e cosi riesce finalmente ad entrare nella città grattacielo....

ovviamente è solo il continuo dell'abbozzo di trama di prima lo scritta cosi sul momento senza pensarci troppo .sisi:

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Aggiornato con episodio 1!

Alla fine mi è venito lunghissimo, ma prometto, solo l'1 sarà così, perchè ho dovuto spiegarci tutto :asd:

Vi assicuro che le cose si complicheranno nn poco, comunque se mi dite che ne pensate ve ne son grato :3

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Visto che alla fine qui si parla un po' più di scrittura (perché nessuno sa disegnare) mi pare d'obbligo che qualcuno posti i Manuali di Gamberetta.

http://fantasy.gambe...-1-descrizioni/ Manuali 1: Descrizioni

http://fantasy.gambe...ali-2-dialoghi/ Manuali 2: Dialoghi

http://fantasy.gambe...ali-3-mostrare/ Manuali 3: Mostrare

http://fantasy.gambe...nti-di-editing/ Appendice: Appunti di Editing.

(il che inotlre mi ricorda che devo ancora scrivere l'one Shot per Howl, dannata Bimba Luce)

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Ma te non hai detto che non hai detto che comunque non potevi editare?

Uscendo dall'OT, be', anche Zwei e il Duca sono ottimi siti pieni di risorse.

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Perché è rotto il pc, l'hai detto tu. Ti si è rotto il pc e non puoi usare fotosciop.

Sarà che sono scemo io?

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Non hai letto il mio? :missnin: Lo so che è scritto da cani ma per ora mi rompo di sistemarlo

Si che l'ho letto, e la trama mi ispira. Scusa, pensavo di averlo detto anche a te, di continuarla :asd:

Peró TU non hai letto il mio... :pioggiapeo:

Visto che alla fine qui si parla un po' più di scrittura (perché nessuno sa disegnare) mi pare d'obbligo che qualcuno posti i Manuali di Gamberetta.

Bah, io scrivo come pene voglio :asd:

Suvvia, non sarà perfetto ma è sempre meglio del 90% dei testi del forum, e valuta che sono sul mio laggosissimo e minuscolo iphone...

P.S.: ma hai letto solo informazioni generali? Perchè "episodio1" l'ho scritto leggermente meno a sminchia, "informazioni" era solo per dare una vaga idea della situazione :asd:

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Ma poi ho scritto che avevo capito il problema e potevo tranquillamente usarlo :sisi:

Comunie ciuccio ora la leggo!

Poi succede un casino! :ops:

Comunque mi aspetto grandi cose dal tuo :sisi:

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Ti faccio un piccolo spoiler,Light si trasformerà in un demone ed indosserà l'armatura deadrica

E allora anch'io, il manga è quello con Stella :asd: (se non ricordi rivediti tipo di ragazzo/A ideale :sisi:)

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Quello con cui Frenesy ha messo quella foto di quella bambina che ti dava dello stupido?

(baka=stupido)

D:

Un po' di rispetto!

Non è colpa mia se sono nato coshì! ę.ę

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Ospite

bhe se vuoi posso postarti il resto della trama generale che ho appena pensato

all'incirca penso che la trama prosegui cosi:

il mondo è cambiato molto da quello che noi conosciamo (ma ovviamente il ragazzo non sa che il mondo è cambiato poiche per lui il mondo prima non esisteva nemmeno)

il mondo è diventato una sorta di deserto completo gli oceani si sono prosciugati e la vita umana (e non) è continuata solo in enormi città grattacielo ma purtroppo non tutte le persone del mondo sono riusciti ad entrare in una di queste città o si sono potuti permettere l'ingresso in queste città quindi sparsi per il mondo di solito nelle vicinanze di una città grattacielo si trovano anche molte città baraccopoli

dove chi vuole puo fare fortuna sperando di riuscire a guadagnare i soldi per permettersi l'ingresso in una città grattacielo

il ragazzo una volta fuori è ora alla ricerca di risposte vuole sapere chi e perchè ha rinchiuso quella gente per generazioni nel bunker

ma sopratutto vuole trovare un modo per poter far uscire le altre persone nel bunker poiche mentre usciva dal bunker l'unica via di accesso si è distrutta impedendogli di tornare indietro ma anche di far uscire gli altri

quindi per trovare delle risposte si avvia verso la citta grattacielo li vicina

però ovviamente non avendo soldi deve riuscire a guadagnarli nella baraccopoli

inizialmente lavora come manovale e fa anche altri piccoli lavori saltuari

ma poi scopre che grazie all'istruzione ricevuta nel bunker lui è molto più intelligente di quasi qualsiasi umano delle baraccopoli

e quindi decide visto anche che per ora non è riuscito a guadagnare molto con i suoi lavori di iniziare a usare la sua intelligenza per guadagnare

truffando gente in varie maniere riesce a racimolare una buona cifra ma ancora non sufficente quindi decide di tentare la sorte e di truffare

uno dei casinò della baraccopoli riuscendo a derubarlo di tutti i suoi soldi e cosi riesce finalmente ad entrare nella città grattacielo....

ovviamente è solo il continuo dell'abbozzo di trama di prima lo scritta cosi sul momento senza pensarci troppo .sisi:

Mi piace molto come trama!

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Ospite

come ti capisco anche io in quei momenti di noia o anche quando sono a letto e non riesco a prendere sonno mi metto li e inizio a pensare con la testa a migliaia di storie che se avessi anche solo voglia di scrivere (anche perchè disegnare non mi riesce proprio) potrei riempirci centinaia di migliaia di pagine

comunque ecco qua un abbozzo di trama di una storia per un manga che ho in mente in questi giorni:

centinaia di bambini appena nati vengono presi dalle loro famiglie e portati in un bunker sotterraneo completamente autonomo e isolato dal mondo

qui oltre i bambini ci sono anche delle persone adulte che oltre il compito di allevare i bambini hanno anche il compito di inculcargli nella mente l'ideaa che non esista un mondo fuori dal bunker e che esista solo esso

la cosa continua per generazioni infatti dopo che i primi adulti sono invecchiati e morti i primi bambini che ora sono diventati adulti procreano nel bunker creando una nuova generazione e visto che a loro è stata inculcata l'idea che fuori non ci sia nulla la stessa idea viene data anche hai loro figli

la cosa continua cosi per varie generazioni, ma un giorno un ragazzo si chiede se sia effettivamente vero che fuori ci sia il nulla e dopo molte peripezie si ritrova fuori dal bunker in un mondo che però ormai è molto cambiato da quando il progetto iniziò....

Mi piace molto come capitolo,cmq se si sente un rumore di circuiti fusi,dopo come fa a funzionare la telecamera?

Cmq se volete un parere sulle vostre storie,mandatemi un pm,cosi non le perdo!

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Mi piace molto come capitolo,cmq se si sente un rumore di circuiti fusi,dopo come fa a funzionare la telecamera?

Cmq se volete un parere sulle vostre storie,mandatemi un pm,cosi non le perdo!

Apparte che hai citato la persona sbagliata :asd:

Comunque, il rumore di circuiti (quel "fzzzzz...") fusi si sente anche con un semplice blackout, fidati, ho provato :ahsisi:

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Mi piace molto come trama!

bhe allora volendo potri iniziarla a scrivere come storia :L

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bhe allora volendo potri iniziarla a scrivere come storia :L

Ti do solo un consiglio, non lesinare su punti e virgole :asd:

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Ti do solo un consiglio, non lesinare su punti e virgole :asd:

bhe diciamo che la punteggiatura non è il mio forte(cosi come le descrizioni) ma ci proverò

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Ospite

Apparte che hai citato la persona sbagliata :asd:

Comunque, il rumore di circuiti (quel "fzzzzz...") fusi si sente anche con un semplice blackout, fidati, ho provato :ahsisi:

Errore mio XD

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EHIIIII!

Sta discussione è visitata da 2 persone in croce, sta su a stento come la costa concordia dopo lo scontro, nessuno si fa più seghe mentali in auto?!

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Io avrei da fare un up massivo :sisi: Ma mi rompo scrivere :asd:

E continua la storia :asd:

... Non mi hai nemmeno detto che ne pensi della mia :missnin:

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